Non è tutto oro ciò che luccica e Roma ne è quasi l’esempio per antonomasia. La città eterna vive di forte considerazione a tutto tondo sia per la sua storia che per le varie testimonianze lasciate dalla stessa. Piazze e fontane fanno bella mostra di sé e il colpo d’occhio lasciato dall’enorme quantità di verde che circonda il centro amplifica notevolmente la bellezza delle varie opere architettoniche. Esaltare la capitale italiane, stando a questi presupposti, sarebbe fin troppo facile e riduttivo, ma nonostante tutto c’è sempre qualche falla che messa a paragone con altre città la rende più normale del previsto. Partiamo dai mezzi pubblici a disposizione della grande mole di turisti e residenti: la Metropolitana cittadine è un fiore all’occhiello.
Strutture nuove e funzionali che garantiscono una corsa ogni cinque minuti, peccato che questa colleghi solo una parte del centro. Le due linee a disposizione toccano il Colosseo, Città del Vaticano, Fontana di Trevi, Piazza del Popolo, Piazza di Spagna e Termini, ma per chi volesse spostarsi più a sud, verso il Tevere, le difficoltà sono enormi, in quanto nessuna delle due linee tocca quell’area del centro. Meglio il servizio bus? Non proprio. Anche in questo caso c’è funzionalità grazie alle costanti corse che si susseguono in pochi minuti (grazie anche al poco traffico veicolare), ma la disorganizzazione è notevole. I classici tabelloni informativi mettono in luce solo corse e orari notturni e festivi, senza indicare corse giornaliere. Oltretutto la confusione aumenta con il presentarsi di manifestazioni e parate, visto che nessun tipo d’informazione riguardo i cambiamenti viene emanato. Pertanto, turista o meno, in alcune zone i bus arrivano con grande frequenza e in altre zone non arrivano, senza neanche saperlo.
Ad oggi, inoltre, Napoli non gode di strutture all’avanguardia e l’attesa per un pullman o per un treno sembra quasi infinita, ma la certezza di arrivare ovunque nella città partenopea non è messa in dubbio. Certo, i mezzi pubblici risultano anche obsoleti e sovraffollati, ma le informazione messe a disposizione della clientela sono quasi perfette, anche nei potenziali cambiamenti. A questo si aggiunge la questione relativa al ticket di viaggio: un biglietto “Unico Campania” varia a seconda della distanza e può essere usufruito senza limiti nell’arco del tempo prestabilito dopo la convalida; Roma, invece, usa un sistema totalmente diverso: il ticket ha un costo fisso (1,50€) vale 150 minuti dal momento dell’acquisto e dopo aver convalidato il tagliando per la prima corsa, che sia in bus o in metro, diventa inutilizzabile. Praticamente, se partite da Termini e volete raggiungere Santa Maria in Cosmedin, allora preparatevi ad una spesa di 3€ per raggiungere in metro il Colosseo e con il bus la destinazione definitiva. Le distanze? Un po’ come dire da Piazza Garibaldi a Fuorigrotta.
Passiamo alla ristorazione mettendo a confronto Roma e Napoli: nella capitale, sostanzialmente, le degustazioni sono molto rare. In tutto il centro cittadino sono pochissimi i luoghi dov’è possibile accomodarsi e divorare, magari, la tanto esaltata “Porchetta Ariccia”. Campo dei Fiori, Città del Vaticano e Largo di Torre Argentina offrono qualcosa, ma per il resto c’è spazio solo per Kebab e focacce. Se volete una vera pizza napoletana, allora è bene dirigersi verso “Rosso Pomodoro” di Largo Torre Argentina dove i proprietari, di origine napoletana direttamente da Secondigliano, offrono un prodotto da leccarsi i baffi, ma per il resto c’è ben poco. Pochi bar e quasi nascosti, poche paninoteche, pochi ristoranti. Una garanzia resta il McDonald’s, presente un po’ ovunque, anche se le distanze non sono proprio quelle indicate (spesso viene indicato a 2 minuti, ma non è proprio così). In compenso, la certezza di qualità e gusto resta sempre ai massimi livelli.
Napoli, invece, sotto questo punto di vista non ha rivali: pizzerie eccellenti in tutto il centro cittadino, bar e pasticcerie presenti ovunque, ristoranti di vario genere, dalla cucina locale a base di pesce alla cucina straniera, europea e mondiale, sono quasi ovunque, così come i ristoranti McDonald’s sempre efficienti nonostante qualche differenza tra loro (in Piazza di Spagna, ad esempio, il servizio di pulizia non è sembrato ai massimi livelli mentre in via Giulio Cesare è sembrato encomiabile). Insomma, meglio darci un taglio con i soliti pregiudizi da quattro soldi dove a Napoli non funziona niente mentre in altre città funziona tutto. Possiamo, invece, dire che a Napoli non tutto funziona al meglio ma in altre città non è che le cose siano migliori.
A parte tali differenze e difficoltà, Roma resta un città di aspirazione turistica di alto gradimento. Meglio partire attrezzati e con la consapevolezza di camminare tanto se si vuole visitare la stragrande maggioranza del centro visto che, il pubblico servizio, aiuta a gustare le opere del Bernini, la maestosità del Colosseo e lo scenario di Città del Vaticano.
Fabio D’Alpino