NAPOLI – Giovedì 31 maggio, appuntamento all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici con l’undicesima edizione del Premio Cosimo Fanzago, e con i cinque vincitori: Luigi Nicolais (Ricerca, presidente del Cnr), Virman Cusenza (giornalismo, direttore del Mattino), Giuseppe Pecoraro (Pubblica Amministrazione, prefetto di Roma), Francesco Caccavale (Imprenditoria teatrale, titolare dell’Augusteo) ), Giovan Francesco Serra di Cassano (Pubbliche relazioni).
In undici anni l’ Associazione Palazzi Napoletani, che promuove il Premio, presieduta da Sergio Attanasio e affiancato da Celeste Fidora, entrambi architetti, ha accolto e guidato migliaia di visitatori in almeno duecento dimore storiche napoletane, ne ha monitorate un altro centinaio, ha premiato 55 protagonisti, ha organizzato dieci corsi di antiquariato e promosso due restauri. In passato il premio è andato a letterati (Raffaele La Capria), musicisti (Roberto De Simone e Francesco D’Avalos), rappresentanti dello spettacolo (Mariano Rigillo), della cultura (Silvio Perrella, Benedetto Gravagnuolo, Aldo Masullo), della Pubblica Amministrazione (Stefano De Caro, Maria Rosaria De Divitiis), dell’informazione ( Antonio Ghirelli, Mario Orfeo).
Lo spirito cui si ispira il Premio è di individuare personalità che hanno contribuito e contribuiscono alla rinascita della città. In questi undici anni il Premio è stato ospite anche di Palazzo D’Anna, che porta la firma di Fanzago e di Palazzo Zevallos in via Toledo, la sede che ospita anche un dipinto di Caravaggio.
La cerimonia, coordinata dal giornalista e scrittore Piero Antonio Toma che ha anche curato un opuscolo storico sul Premio distribuito fra i presenti, ha avuto il suo clou con la consegna dei premi, che come nelle passate edizioni, raffigurano oggetti d’arte disegnati e realizzati dall’architetto e designer Riccardo Dalisi e le cui opere sono esposte anche al Moma di New York.
Ha dichiarato Luigi Nicolais: «Io che ho ricevuto tanti premi , un po’ in tutto il mondo, ritengo questo il più importante perché mi è stato dato dalla mia città d’origine e dove vivo».
«Nel corso degli anni ha sviluppato un rapporto proficuo con la città ed i lettori attraverso un filo diretto, ed i risultati sono nella costante crescita delle vendite del giornale», così recita la motivazione del Premio a Virman Cusenza, ritirato dal vicedirettore Federico Monga.
Giuseppe Pecoraro ha detto: «Quando si riceve un premio come questo, si è felici perché è un riconoscimento a lavoro svolto».
Ha commentato Francesco Caccavale: «Io sono rimasto sempre a Napoli, nonostante gli ammonimenti di Eduardo, ma ci voleva un architetto dall’animo nobile come il Fanzago per premiare uno come me».
Giovan Francesco Serra di Cassano, discendente della nobile famiglia, ha concluso:«Uno Stato che non investe nella cultura è perdente».
La Redazione