Occorre precisare : per obbligo perché non ho ultimato quello che avevo promesso di chiarire e, poi, non voglio perdere l’amico.
Allora, questa volta desidero cominciare dall’alto e cioè dalla Costituzione, non prima di aver chiarito alcuni concetti.
La Costituzione Italiana è, precisiamolo subito, un documento che rasenta la perfezione, soprattutto in considerazione del tempo in cui è stata redatta e delle esigenze che richiedevano le varie situazioni politiche. Si può definire un gioiello di equilibrismo politico che metteva in primo piano la sicurezza e la stabilità dei tre poteri dello stato: giuridico, giudiziario, esecutivo.
Nella prima parte, è praticamente riassunto lo spirito della nazione: costituisce le basi essenziali per uno stato-nazione perfetti.
La seconda parte è la definizione strutturale dello Stato: Repubblica parlamentare con presidente eletto dal parlamento. costituito in due camere, Senato e Parlamento, che agiscono a specchio, anche per un automatico controllo reciproco e verso il basso, ovvero Regioni, Province, Comuni. L’esecutivo, cioè il Governo, si forma su scelte parlamentari ed è supportato da una maggioranza e controllato da una minoranza.
Ora il tempo è passato, e molte norme sono divenute obsolete: occorre più celerità nelle decisioni, dovendosi adeguare alle modernissime esigenze; quindi, servono riforme che enumero brevemente per essere anch’io al pari coi tempi: il Presidente della Repubblica deve essere eletto direttamente dai cittadini, in modo da non essere il frutto di combinazioni politiche; le due Camere debbono avere incombenze diverse: una direttamente per le leggi e l’altra deve legiferare sulle Regioni; i candidati alle due Camere devono essere scelti dal popolo e quindi eletti in base ad un numero di Deputati e Senatori di gran lunga inferiore a quello attualmente esistente; il popolo degli elettori deve essere direttamente intrigato nella scelta e nell’elezione dei propri rappresentanti.
Si dovrebbero dire moltissime altre cose, ma mi sono limitato ad indicarne alcune in grandi linee, tali che possano garantire un’efficienza rapida e costruttiva per una Nazione che aspira a rimanere grande fra le grandi. L’Italia, per la sua tradizione, per la sua storia, per la sua cultura, per la sua posizione geografica, non può che essere prima fra le prime.
Caro amico , forse mi sono dilungato un po’ troppo, ma sono certo di essere perdonato lo stesso, il tuo
Sante Grillo