Al peggio non c’è mai fine. Ormai il duopesismo italiano è una consuetudine netta ed esplicita tanto da non scandalizzare più di tanto. Ancora una volta, Napoli, è stata affossata per due volte in appena 48 ore! Durante la gara di sabato tra Juventus e Napoli nello stadio di Torino, molteplici sono stati i cori razziali e discriminatori dei tifosi bianconeri iniziati praticamente subito e terminati anche dopo il post partita quando, generalmente, si ringraziano i propri beniamini per la prestazione. Invece, il giudice sportivo, ha sanzionato la società bianconera con un ammenda di 7 mila euro per responsabilità oggettiva: “per avere suoi sostenitori, al 25° del secondo tempo, rivolto alla tifoseria avversaria un coro insultante; entità della sanzione attenuata ex art. 13 n. 1 lettere a) e b) e n. 2 CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza“.
Secondo il giudice sportivo, quindi, tali cori siano stati partoriti solo ed esclusivamente in quel determinato momento e non per l’intero match. Una decisione assurda che diventa vergognosa quando il rapporto parla di un ammenda da 17 mila euro commissionata alla Società Sportiva Calcio Napoli “per avere suoi sostenitori, prima dell’inizio della gara, danneggiato due poltroncine e, al termine della gara, danneggiato servizi igienici ubicati all’interno dello stadio; entità della sanzione attenuata ex art. 13 n. 1 lettere a) e b) e n. 2 CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza e per avere un suo collaboratore addetto al magazzino, all’inizio della gara, nel recinto di giuoco, colpito con uno schiaffo al volto uno steward; entità della sanzione attenuata ex art. 14 n. 5 in relazione all’art 13 n. 1 lettere a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza“.
Un duopesismo evidente! In passato, lo stadio Olimpico di Torino fu squalificato per dei beceri “buu” razzisti nei confronti del calciatore di colore Mario Balotelli, all’ora in maglia nerazzurra dell’Inter, mentre oggi il trattamento è completamente diverso quando altri tipi di cori, ben più scanditi, continui e rimarcati, toccano Napoli e la sua sensibilità senza dimenticare la recidività dello stesso Juventus Stadium che in passato ha testimoniato tale atteggiamento con cori e striscioni. Come dimenticare, poi, quel ragazzo (e non vogliamo offendere gli organismi unicellulari) che sventolava una busta dei rifiuti con scritto “Vi è caduta dal pullman” in occasione della sfida caduta nell’aprile scorso.
C’è, però, un altro dato da non sottovalutare che innalza la rabbia: a normativa che regolamenta la censura del razzismo negli stadi è contenuta nell’art. 11 del Codice di Giustizia sportiva, al comma 3: “Le società sono responsabili per l’introduzione o l’esibizione negli impianti sportivi da parte dei propri sostenitori di disegni, scritte, simboli, emblemi o simili, recanti espressioni di discriminazione. Esse sono altresì responsabili per cori, grida e ogni altra manifestazione espressiva di discriminazione. In caso di violazione si applica l’ammenda da € 20.000,00 ad € 50.000,00 per le società di serie A, l’ammenda da € 15.000,00 ad € 50.000,00 per le società di serie B, l’ammenda da € 10.000,00 ad € 50.000,00 per le società di serie C, l’ammenda da € 500,00 ad € 20.000,00 per le altre società. Nei casi di recidiva, oltre all’ammenda si possono applicare, congiuntamente o disgiuntamente in considerazione delle concrete circostanze del fatto, le sanzioni di cui alle lettere d), e), f) dell’art. 18, comma 1. Nei casi di particolare gravità e di pluralità di violazioni, alle società possono essere inflitte, oltre alle sanzioni precedenti, la punizione della perdita della gara ovvero le sanzioni di cui alle lettere g), i), m) dell’art. 18, comma 1”