La Fifa caccia via i fantasmi del "goal-non goal"

Ok della FIFA alla tecnologia in campo (fonte foto: web)

NYON – A chi non è mai capitato di vedere un pallone entrare e uscire dalla porta così velocemente da trasformare un esultanza certa, all’ attesa, con il fiato sospeso, della decisione arbitrale che, spesso non riuscendo in tempo reale a percepire ciò che realmente è accaduto, tradisce non assegnando un gol.
Stiamo parlando dei gol “fantasma”, termine usato in campo calcistico per indicare un gol non chiaro, nel momento in cui non si è sicuri che la palla oltrepassi interamente la linea di porta.
La storia del calcio è ricca di episodi che vedono come protagonisti “gol, non gol” , come ad esempio quello recente di Muntari che, in occasione di Milan – Juventus del 25 febbraio scorso, risultò poi decisivo per la corsa scudetto delle due squadre.
In un mondo in cui la tecnologia e l’ innovazione sono ormai pilastri della società moderna, dove un invenzione di oggi può risultare obsoleta il giorno successivo, nel calcio tutto resta a discrezione della terna arbitrale in campo, fino a che, la Fifa, non ha deciso di cacciare letteralmente via i fantasmi dai campi di gioco.
Il massimo organo di governo del pallone ha prima omologato i progetti di due ditte, la Goal Ref e la Hawk Eye, vincitrici dell’ appalto per la moviola in campo, poi, dopo la firma dell’ accordo che completa un percorso avviato circa un anno fa, ha autorizzato le stesse ditte ad installare in tutto il mondo i sistemi di controllo della linea di porta (Glt) contro i gol fantasma.
I due sistemi, tra ottobre 2011 e lo scorso giugno, hanno superato una serie di test sia in laboratorio che in campo e saranno testati a breve anche in match simulati ed in partite reali “affiancando” gli arbitri d’area.
L’ esordio delle Glt potrebbe avvenire in occasione del Mondiale per club in programma il prossimo dicembre e, se tutto dovesse funzionare nel modo giusto, in ogni stadio si procederà all’ installazione dei sistemi per partite ufficiali.
Le tecnologie prendono nome dalle aziende da cui sono state realizzate e una di queste, la Hawk Eye ( Occhio di falco), si fonda su 14 telecamere, 7 dietro ogni porta, riuscendo a ricostruire l’ esatta posizione della palla. Quando la sfera supera la linea completamente, viene trasmesso un segnale all’ orologio dell’ arbitro.
Goal Ref, invece, prevede un montaggio di 10 antenne sulle porta per creare un campo magnetico e l’ installazione di 3 microchip all’interno della sfera di gioco, quando la palla varca la linea di porta, viene trasmesso un segnale all’ orologio dell’ arbitro. Ciascun sistema costerà tra i 150.000 ai 250.000 dollari per ogni stadio, esclusa la verifica di un ente indipendente.
L’ intento sarà quello di evitare ogni tipo di polemica e di rendere minimi gli errori da parte della ternea arbitrali. Joseph Blatter, presidente FIFA, un tempo contrario all’ uso di tecnologie in campo, oggi è il principale sponsor. La Fifa, ha lasciato comunque piena libertà ad ogni paese sull’ introduzione dei nuovi sistemi ed i tempi per raggiungere una totale uniformità potrebbero essere lunghi. L’ Italia non si schiera e preferisce aspettare utilizzando ancora per questo campionato gli arbitri di porta; l’ Inghilterra vorrebbe iniziare già dal 1 gennaio 2013 con le nuove tecnologie anche se le società dovrebbero investire capitali in pieno mercato di riparazione; la Spagna, invece, preferirebbe sorvolare sulla questione aspettando tempi migliori per investire nel settore calcistico.
 

Antonello Chiaese