NAPOLI – Venerdì 9 novembre, alle ore 18.00, al T.A.N. (Teatro Area Nord) di Scampia lo scrittore francese Jean-Noël Schifano presenterà Galleria delle Armi, ed. Marotta&Cafiero, il romanzo verista di Salvio Esposito, psicologo e psicoterapeuta napoletano.
Al dibattito saranno presenti l’autore e gli editori del libro; inoltre, è previsto un reading di Adele Pandolfi ed un’esposizione fotografica, Balvano-Memorie dall’Invisibile, di Bassociclope (Michele Di Lillo)
Momenti musicali con i Lescano Bis (Lello Natale alla chitarra e Chiara Orefice, voce)
A 68 anni dalla tragedia ferroviaria, questo libro tenta di ricostruire una vicenda che causò la morte per asfissia di oltre 600 persone.
Forse 650, tra uomini donne e bambini.
Era il 3 marzo 1944; gli alleati erano arrivati fino a Napoli, ma nelle città non c’era niente da mangiare. La gente tendeva a sfollare in posti rurali o montani: aveva fame e cercava di procurarsi il cibo, magari barattando le razioni distribuite dagli americani.
Numerose persone salivano sui treni sovraffollati per riuscire a procurarsi generi alimentari; quel giorno, lo fece un numero imprecisato di persone, a Salerno, salendo clandestinamente sul treno 8017.
Il convoglio n. 8017 era classificato come treno merci, e, quindi, non poteva trasportare passeggeri.
Erano tempi difficili: il personale viaggiante delle ferrovie ad ogni stazione faceva scendere i clandestini trovati a bordo del treno, ma alla stazione successiva ne salivano altri.
Questa è la ragione per cui non si è mai saputo quanti esattamente fossero le vittime del disastro di Balvano.
Certo è che, le merci trasportate dal convoglio e il numero dei viaggiatori clandestini erano un peso troppo gravoso per il treno 8017: superava le 600 tonnellate.
Oltretutto, il tratto di linea che percorreva non era elettrificato, per cui viaggiava a vapore.
Arrivato alla stazione di Balvano-Ricigliano, alle ore 0:50 del 3 marzo, ripartì alla volta di quella di Bella-Muro Lucano, un tratto con diversi tunnel stretti e senza sbocchi d’areazione.
Il treno, giunse nella galleria “delle Armi”, chiamata così perché era in quei luoghi che i fuorusciti dell’esercito duosiciliano, i cosiddetti briganti, nascondevano le armi.
Qui, si fermò a causa della forte pendenza, o, forse, per la cattiva qualità del carbone, fornito dal Comando Militare Alleato.
Il vapore fumoso che si sprigionava dalla caldaia conteneva una miscela letale di Co2e zolfo: l’assenza di vento di quella notte e la mancanza di bocche d’areazione fecero in modo che ristagnasse.
La galleria, che si estende per 1.692 metri, ne fu invasa.
Molti dormivano, e passarono dal sonno alla morte.
Il personale viaggiante, colto da malore, non riuscì ad chiudere le valvole per bloccare la fuoriuscita di vapore venefico.
I pochi superstiti furono quelli che si trovavano nel vagone di coda.I corpi, furono sepolti in una fossa comune a Balvano.
Alcuni di essi non sono mai stati identificati: solo 432 vittime hanno un nome.
Il Ministero del Tesoro, in seguito, sancì l’emissione di un risarcimento equiparando quei morti a vittime di guerra, che venne erogato dopo più di 15 anni.
Il disastro di Balvano è una tragedia che a tutt’oggi, non è stata ancora del tutto chiarita.
È proprio questo l’intento che ha avuto l’autore Salvio Esposito, quello di fare chiarezza su quel terribile incidente, il più grave disastro ferroviario della storia italiana, praticamente sconosciuto, e dare almeno la dignità della memoria a quei morti rimasti senza nome.
Jean-Noël Schifano, di padre siciliano e madre lionese, è scrittore, traduttore ed editore, fine intellettuale tra i più noti d’Europa. Noto meridionalista, coltiva da sempre il suo amore per Napoli e il Sud Italia.
Negli anni ha tradotto scrittori del calibro di Elsa Morante, Umberto Eco, Sciascia, Svevo e Savinio. È stato direttore dell’Istituto Francese “Grenoble” di Napoli e ha collaborato con le più importanti istituzioni europee.
Proprio dall’amore per la storia e la gente di questa città ha scelto di presentare il primo romanzo che tratta la tragedia dimenticata di Balvano.
A distanza di quasi settant’anni ritornano, vivide, le vicende romanzate degli ex impiegati, dei vagabondi, dei dottori e dei loro figli che si avventuravano senza alcuna certezza alla ricerca di una speranza.
Salvio Esposito nel suo volume La Galleria delle Armi, edito da Marotta&Cafiero, in occasione del prossimo 80° anniversario della strage fa rivivere, i sogni, le preoccupazioni e i sentimenti di un popolo affamato e tenace che ha ricostruito dalle macerie l’Italia contemporanea.
Dalle ore 17.45 in poi sarà a disposizione, a cura della casa editrice, un servizio navetta dalla metropolitana di Piscinola fino alla sede del T.A.N., in via Nuova dietro la Vigna n. 20
(Fonte foto: web)