NAPOLI -Vox populi, vox dei. Ma a Napoli la voce del popolo s’infiamma al punto da diventare voce degli inferi. Chi viene partorito sulla bocca di un vulcano attivo, il più temibile del pianeta, avrà viso di fuoco, occhi spiritati e ugola incendiaria.
Partendo da questa considerazione, Alessandro Chetta e Marco Perillo e Dario Gaipa, hanno ideato “Nox Populi”, un’installazione sonora, in programma venerdì 16 novembre 2012, alle ore 19.00, allo Spazio Nea di via Costantinopoli, in cui sono montate in rapida ed essenziale sequenza le voci catturate da una serie di proteste popolari, avvenute in strada e sui tetti del capoluogo partenopeo.
L’intenzione degli autori della performance è dare fiato alla vox, la voce del popolo, chiamandola a fondersi fatalmente con la nox, quella nuttata eduardiana, che all’ombra del Vesuvio, si sa, è dura a passare. Tutto il Paese vive una crisi profonda. Ma a Napoli questa stessa crisi assume i toni del tragico, sublimandosi in un vociare insopportabile, che si somma ad altro vociare, ad urla, ad imprecazioni. Minuto dopo minuto, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Accavallandosi, scontrandosi, miscelandosi, sintetizzandosi in un codice, babelico e insieme chiarissimo, del disagio e del grido d’aiuto o, più spesso, nell’ammuìna.
“La rivolta è esclusivamente donna – commentano Chetta, Perillo e Gaipa – E ribolle nel pentolone dello status quo. Con “Nox Populi” puntiamo lo sguardo su una realtà, quella partenopea, che da secoli getta continuamente i dadi e torna al punto di partenza. Una jacquerie quotidiana e fiammante, dai toni millenaristici, che procede tra dramma e farsa senza soluzione di continuità”.
Un estratto dell’installazione: http://vimeo.com/52936826
(Fonte foto: web)
C.S.