Il libro: Un alibi di scorta

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MANFREDONIA – L’Auditorium dei Celestini della cittadina pugliese ha festeggiato con grande calore Enrico Montesano, che ultimamente si è cimentato nella scrittura, riscuotendo un lusinghiero successo di pubblico e di critica con il suo libro Un alibi di scorta.
Alla presentazione di Un alibi di scorta, organizzata dal Comune di Manfredonia, fortemente voluta dal sindaco Angelo Riccardi nell’ambito della rassegna libraria “Tra Palco e Realtà”, l’attore romano, in forma smagliante, ha ammaliato il folto pubblico presente con l’arguzia dei suoi interventi: con parole semplici, battute azzeccate che gli hanno fatto meritare la standing ovation.
Un Enrico Montesano, quello visto a Manfredonia, combattivo, simpatico, ironico, con tante sorprese nel cilindro.
Ha detto del suo libro: «La scrittura aiuta: è come una navigazione solitaria. Quando si arriva alla fine del libro si è un po’ più soddisfatti, forse perché si è più maturi per aver affrontato le difficoltà, come un navigatore solitario».
Durante  l’intervento Montesano ha ribadito il concetto espresso nel suo spettacolo È permesso … : « … basta con destra e sinistra … Ora la divisione è tra sopra e sotto! Noi stiamo sotto … e ci siamo stufati di quelli che stanno sopra … ma non parlo dei politici che, tra l’altro si accontentano delle briciole e fanno il teatrino, no, no … Mi riferisco a quelli che stanno sopra sopra sopra … Molto più “sopra”!».
Ha poi continuato incalzando il ritmo: «In Italia la divisione fra destra e sinistra è una divisione dell’Ottocento, la trovo una divisione superata, antica, oggi la divisione è fra sopra e sotto, mi pare che noi, cittadini, siamo sotto, e gli altri stiano sopra. Faccio riferimento a chi sta sopra ai politici, lei pensa che possano risolvere qualcosa i nostri politici? I nostri politici prendono ordini da chi manovra i grandi capitali del Mondo.
In Italia c’è una sovranità limitata, perché c’è un progetto per togliere all’Italia un po’ di sovranità per de-industrializzare il nostro paese, iniziato già qualche anno fa, per impoverirci un po’ tutti, per indebitarci, perché i Paesi che hanno i debiti si controllano meglio. I nostri problemi li potranno risolvere i cittadini italiani attraverso una rivoluzione individuale, culturale e si cambierà il nostro modo di pensare. Sono un po’ scettico che questo avvenga, ma necessario sperare».
La serata è poi proseguita con il dibattito sul tema “Le donne rappresentano una base dalla quale ripartire”.
(Foto: Ufficio stampa)