Città della Scienza: venti milioni di euro per la ricostruzione

NAPOLI – Venti milioni di euro per far ricostruire il museo di Città della Scienza di Napoli distrutto da un un incendio lo scorso lunedì. Lo prevede il piano del Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera. L’iniziativa è stata decisa dopo un vertice telefonico con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e i rappresentanti degli enti locali.  Una comune linea d’azione ha portato i ministri Passera e Barca, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a individuare le prime risorse da utilizzare, 20 milioni di euro, non solo per la ricostruzione del Museo ma anche per riavviare le attività di sviluppo legate alla struttura.
Cinque milioni di euro sono subito disponibili. Si tratta di risorse ex Fas, Fondo per le aree sottoutilizzate, riprogrammate e messe nella disponibilità dei Provveditorati alle Opere Pubbliche per interventi di edilizia pubblica. Passera, nella sua veste di ministro delle Infrastrutture, ha già dato disposizione al Provveditore della Campania di impegnare 5 milioni di euro su Città della Scienza. Per l’utilizzo concreto dei fondi è necessario che il Comune mandi una lettera di richiesta urgente indicando la finalità dell’utilizzo. Appena questa lettera sarà inviata, il Provveditorato riprogrammerà subito le opere da realizzare e metterà i fondi a disposizione.
I restanti euro riguardano risorse che si trovano all’interno del Pac, il Piano di azione e coesione della Campania, che ha una dotazione finanziaria complessiva di 150 milioni di euro già disponibili. Questi fondi sono utilizzati sulla base di una indicazione della Giunta regionale che dispone dove collocarli. Secondo quanto si apprende, i ministri Barca e Passera insieme con Caldoro avrebbero raggiunto un’intesa per destinare un decimo dei finanziamenti, 15 milioni di euro circa, su Città dello Scienza per interventi che consentano lo sviluppo dell’area, la ricreazione del tessuto connettivo e di un incubatore d’imprese.
I 20 milioni sono soltanto una parte del più complesso intervento finanziario necessario per Città della Scienza. Altri fondi potrebbero arrivare dalle compagnie di assicurazioni con le quali la Fondazione Idis, che gestisce Città della Scienza, aveva stipulato delle polizze, dall’amministrazione Comunale e dal Governo attraverso il Miur che ha assicurato un impegno di propria competenza.
Intanto prosegue il lavoro dei magistrati della Procura di Napoli e degli investigatori di Polizia di Stato e Carabinieri per dare un nome ai responsabili e trovare il movente del rogo: anche se non ci sono ormai più dubbi sull’origine dolosa occorre aspettare lunedì 11 marzo, giorno in cui saranno resi noti gli esiti degli esami scientifici. Nessuna ipotesi è esclusa: gli inquirenti valutano sia una pista interna, prendendo in considerazione come movente anche il risarcimento da parte dell’assicurazione, sia la matrice camorrista dell’attentato, con scopi di minaccia estorsiva o ritorsione.
Qualsiasi sia stata la causa, i cittadini non ci stanno. Domenica 10 marzo si sono dati appuntamento a Bagnoli, davanti ai Cancelli di Città della Scienza per una manifestazione intitolata Napoli rialzati, organizzata dall’associazione Adda passa’ à nuttatà con l’agenzia di animazione Lacci sciolti.
Continua intanto la raccolta fondi attivata dalla fondazione Idis sul conto dedicato con Iban: IT41X0101003497100XX0003256. A scendere in campo per sostenere la ricostruzione di Città della Scienza anche l’Unione Industriali di Napoli che promuove l’iniziativa in modo capillare.
«Il rogo che ha distrutto Città della Scienza – ha detto il presidente Paolo Graziano – ha scosso noi tutti in maniera devastante. Napoli e l’intero Paese hanno perso uno straordinario presidio della ricerca e della divulgazione scientifica e tecnologica. Reagiremo con fermezza e determinazione agli atti criminosi volti a soffocare le speranze di quanti credono nel riscatto della città. Per questo facciamo nostro l’appello rivolto a tutti gli attori – istituzionali, pubblici e privati – dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: bisogna ricostruire subito».