POMPEI – All’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” della cittadina vesuviana martedì 26 marzo è stato inaugurato il nuovo dipartimento di neuropsichiatria infantile.
Il dipartimento, si legge dalle dichiarazioni del direttore dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile Stefano Vicari, dispone di otto posti letto di cui tre protetti per adolescenti e bambini con psicopatologia acuta, comprendente, posti per bambini e adolescenti con Adhd e Dsa (dislessia, disortografia, disgrafia, ecc).
Questa scelta ha suscitato grande perplessità nel mondo dei pedagogisti professionali, che in molte occasioni hanno sottolineato quanto un approccio sanitario alle problematiche dei bambini e degli adolescenti sia profondamente deleterio.
Per i cosiddetti disturbi da iperattività e disattenzione, ad esempio, i bambini che hanno questi problemi vengono considerati come pazienti psichiatrici e curati con farmaci come le anfetamine, i cui effetti benefici non sono del tutto dimostrati, mentre gli effetti collaterali sono certi.
Alessandro Prisciandaro, presidente nazionale dell’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani, ha dichiarato: «C’è da chiedersi quali trattamenti prevedano di praticare gli psichiatri del Bambin Gesù di fronte a problematiche come i Dsa».
Prisciandaro ha inoltre rilevato come « … nell’arrendersi all’offerta massiccia di sanitarizzazione, la scuola é stata colonizzata da istanze estranee alla sua missione educativa, avanguardie di un sistema che sempre più hanno tolto alla scuola le sue caratteristiche di scuola di tutti, a misura dei bambini.
A questo approccio che è fatto di diagnosi precoce di presunti disturbi contrapponiamo un approccio che ci ponga nell’ottica della soddisfazione precoce – dai tre ai sei anni – dei bisogni personali di pre-apprendimento della lettura, scrittura e calcolo rimasti insoddisfatti».
Per dare voce a questi bisogni l’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani sarà a convegno il prossimo 6 aprile a Pompei presso il centro educativo “Beata Vergine del Rosario” sul tema “Al centro la pedagogia. L’ottica dei disturbi e l’ottica dei bisogni”.
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