La mostra: Nettuno mi può giudicare

NAPOLI – Al D’Ayala 6 – Deposito d’arte venerdì 3 maggio alle 18 vernissage di Nettuno mi può giudicare, la personale di Stefano Mango, alla sua prima esperienza espositiva; nonostante il titolo un po’ ironico vuole essere un omaggio al mare e alle sue creature.
Stefano Mango, architetto e designer napoletano dipinge, disegna e modella su tavole di legno, tele e cartapesta.
Code di pesce, branchi di “paranza”, teste e pinne colorate animano un fiabesco universo marino, sul quale veglia, da sempre, mitico e indisturbato, il dio potente dei mari.
È il Mediterraneo, il Mare Nostrum legato ai suoi popoli in modo emotivo e viscerale, che emerge nella dolcezza delle scelte cromatiche dell’autore, nel suo approccio a uno stile sincero e incantato, ma mai naif.
Attraverso la sua visione Mango invita a riappropriarsi di un rapporto diretto e immediato con il mare, lontano da qualsiasi tipo di “inquinamento”.
E lo fa con elegante discrezione e sincera determinazione, lasciando rievocare ricordi d’infanzia e pezzi di memoria collettiva, e trasmettendo un senso e un sentimento di appartenenza al profondo mare, risorsa amata e bistrattata, simbolo dell’identità della Città e non solo riferimento geografico di chi è nato in questi luoghi.
Alle pareti del Deposito D’Ayala cernie, saraghi, ricciole e pesci di fantasia osservano silenziosi, si lasciano ammirare nelle loro linee armoniche, senza nessun rumore inutile, senza nessun frivolo ornamento: il mare come una via di fuga dalla più assordante “terra”.
Lo stupore che solo la natura riesce a provocare lo si ritrova in un angolo della galleria: il mare intorno non c’è, ma è come se ci fosse.
La balena è lì: la coda emerge maestosa tra le onde e ritornano alla mente viaggi, porti, navigazioni.
È l’istantanea di un momento unico, creduto irripetibile.
Ma Stefano Mango riesce a scolpirlo e incastonarlo lì dove l’anima abbraccia i ricordi, e l’esperienza  restituisce il senso ultimo della vita.
Per maggiori informazioni: 081 193397171; www.dayala6.com
(Foto: Locandina)