Da San Giorgio a Parigi: una giovane promessa della moda

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SAN GIORGIO A CREMANO – Nel panorama campano della moda, molti sono i giovani stilisti che con la loro creatività ci regalano bellissimi abiti, ma che purtroppo non sempre riescono ad emergere. Fra loro c’è Monica Rota, una giovane stilista di San Giorgio a Cremano, che ha avuto l’opportunità di sfilare a Parigi e attualmente disegna, in collaborazione, collezioni per un noto marchio campano.
Quali sono stati i tuoi primi passi nella moda?
Fin da bambina amavo disegnare,  quando usavo matite e colori mi sentivo molto felice; soprattutto disegnare abiti mi apriva un mondo interiore che potevo esprimere e ho capito che questo era il mio sogno. Dopo aver frequentato, a Napoli, l’istituto d’arte Isabella D’Este con indirizzo moda , mi sono trasferita a Roma e qui mi sono diplomata all’Accademia internazionale d’ Alta Moda “Koefia”
Come può affermarsi un giovane stilista italiano?
Il sistema moda italiano è troppo chiuso per un giovane stilista senza mezzi. Una sfilata costa in media 60-70 mila euro ed è ancora, forse, il solo modo più efficace per mostrare e far conoscere il proprio lavoro, ma purtroppo tutte le spese sono a carico dello stilista.
Secondo te, come può cambiare la situazione?
La camera della moda dovrebbe fondare un comitato che selezioni i migliori talenti, poi riunisca sponsor, agenzie di modelle, truccatori, gestori di location e permetta ai meritevoli di sfilare gratis. In sostanza  quello che già succede in Inghilterra .
Ci sono oggi opportunità per i giovani stilisti italiani?
Prima del concorso “Who’s on Next” in Italia non c’era nulla. Franca Sozzani, cinque anni fa, ha lanciato questo progetto per creare interesse per i giovani.
Ci racconti il processo creativo che c’è dietro le tue collezioni?
Parto dai mood d’ispirazione attraverso immagini di oggetti che mi hanno colpita. Quando la visione è chiara faccio gli schizzi. Il prodotto viene studiato e pensato nei minimi particolari, poi realizzo il cartamodello che diventa un prototipo e successivamente viene liberato  dai difetti e poi si passa alla produzione dell’abito. Trovo ispirazione ovunque, per le strade, sul web. Ma Parigi rimane una tappa fissa da vedere, l’ispirazione è tra le sue strade , i suoi monumenti, e poi c’e Premier Vision da non perdere.
Che cosa ti ha dato l’esperienza di Napoli?
Sicuramente l’opportunità di lavorare. Dopo l’ Accademia di Roma e la sfilata a Parigi, sono ritornata a Napoli e qui è partita una lunga gavetta iniziata 12 anni fa. La mia esperienza mi ha insegnato a non mollare mai e ad entrare nei meccanismi e nei tempi di un’industria. Molte sono state le difficoltà: ho dovuto imparare a disegnare abiti per vendere e capire che ci sono limitazioni dovuti ai costi e ho dovuto trovare il giusto equilibrio tra la mia idea di donna e lo stile del marchio per cui lavoravo. Fare la gavetta qui è faticoso per le poche opportunità offerte a  un giovane stilista,  ma io ci ho creduto e ho imparato ad abbinare una grande creatività al senso di realtà, anche grazie a colleghe che mi hanno dato tanto, soprattutto quella attuale con cui collaboro. Ciò che consiglio comunque ai giovani e quindi anche a me stessa è di provarci sempre.

Sara Affuso