NAPOLI – Promuovere la cultura della legalità attraverso un tour tra i beni confiscati alla camorra in Campania. È l’obiettivo del festival dell’impegno civile “Le terre di don Peppe Diana”, giunto alla sesta edizione, in programma da lunedì 3 giugno a sabato 3 agosto.
Saranno due mesi di convegni, spettacoli, dibattiti su temi di carattere sociale e giudiziario che coinvolgeranno giornalisti, scrittori, musicisti, ambientalisti, esponenti del mondo del volontariato, magistrati, sacerdoti, organizzati dal Comitato don Peppe Diana e dal coordinamento provinciale di Libera Caserta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. Tema di quest’anno dell’evento sarà “Facciamo l’impresa. A ri.pro.va. (riutilizzo promozione e valorizzazione) del bene”.
L’attenzione sarà quindi puntata sul riutilizzo delle aziende sequestrate e confiscate nonché le possibilità di determinare un nuovo sviluppo del territorio e una rete di economia sociale proprio a partire dal loro riutilizzo. Primo appuntamento, lunedì 3 giugno alle 17 alla Beton Campania di San Tammaro, azienda confiscata alla camorra situata a pochi passi dalla Reggia di Carditello, dove si parlerà di confische, di tutela del lavoro nelle aziende sottratte alle cosche. Parteciperanno tra gli altri i magistrati Raffaello Magi e Antonello Ardituro, il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati Giuseppe Caruso e il presidente della Commissione Regionale beni confiscati Antonio Amato.
Il 4 luglio, giorno della nascita di don Peppe Diana, è previsto a Casal di Principe il “Diana Day”, nel corso del quale sarà presentata in anteprima la Fiction sul prete ucciso dai Casalesi il 19 marzo del 1994 che andrà in onda su Rai 1. All’evento parteciperanno il produttore Giannandrea Pecorelli e il regista Stefano Reali e sarà inoltre presentato l’audiobook prodotto in collaborazione con RadioRai, che racconta la storia di don Diana. Nella stessa giornata sarà infine consegnato il “Premio nazionale don Peppe Diana – Per amore del mio popolo”, al magistrato Donato Ceglie, a don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e all’Imam della Moschea di San Marcellino, Nasser Hidouri.