Che ci resta da fare


Una giornata.
Ogni mattina apro l’ufficio sotto casa, tiro su le persiane, anche quella grande che dà sulla strada, sperando …
Già da parecchi mesi non vedo un possibile cliente, non arriva una richiesta di preventivo, solo il postino si affaccia alla porta, a volte per consegnare plichi pubblicitari, a volte raccomandate con ingiunzioni di pagamento o altre sorprese.
Puntuale arriva la rata inps/inail/equitalia: tasse e balzelli vari.
Lavoro:  zero!
Entrate: pressoché zero.
Che cosa pensa di fare chi guida la “nave Italia”?
Il PDL ha messo a capogruppo Brunetta che pensa solo alla restituzione dell’Imu.
Non si sente più parlare di Monti.
Letta ha buoni propositi ma si ferma ad ogni piè sospinto.
Squinzi fa capire che le ditte sono collassate.
Le notizie che arrivano da tv e radiogiornali sono sempre peggiori, oltre agli omicidi, danno notizie di femminicidi, di gente che disperata si autolesiona, si suicida, ecc.
Grande scoop: le nozze gay in Francia, con il beneplacito di Holland, in caduta libera nei sondaggi, che sta portando allo sfascio la nazione.
Ditte che chiudono per fallimento, i soldi non girano, i clienti non pagano, le banche non scontano, non finanziano oramai che i pochi ultra sicuri; fortunatamente hanno investito in debito pubblico acquistando dallo straniero Bot, Bpt e Obbligazioni e di conseguenza hanno contribuito ad abbassare il differenziale di tasso riferito alla Germania.
Ma a noi Italiani cosa resta da fare?
Probabilmente, come nei primi anni del secolo scorso, prendere la valigia ed andare verso altri lidi, governati più saggiamente, dove ancora si può pensare ad un futuro che qui non c’è.
Ed i famosi Marò, eroici lagunari, che fine hanno fatto?
Non se ne parla più, nessuno s’interessa più di loro? Dimenticati? Probabilmente il loro destino è già segnato.
Povera Italia … Come sei finita!
Così la penso io.
(Foto: web)

Gilberto Frigo, l’uomo del Nord