Legalità e libertà contro tutte le mafie

SORRENTO – Approfondire i temi della giustizia, con particolare riferimento alla criminalità organizzata. Questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto giovedì 25 luglio dal titolo “Legalità e libertà”. Il convegno si è tenuto al Comune di Piano di Sorrento ed è stato curato dell’Endas Penisola sorrentina e della Proloco piano di Sorrento.
Alla iniziativa hanno partecipato il sindaco Giovanni Ruggiero; l’ex-imprenditore Luigi Orsino, distrutto dalla camorra e dalle inadempienze dello Stato, che ha raccontato il suo calvario nel libro, “La carezza del male”; l’avvocato penalista Raffaele Ferraro; il giornalista Paolo Miggiano, coordinatore della Fondazione Polis, a sostegno delle vittime delle mafie; il drammaturgo Fortunato Calvino col suo team di attori Carlo Di Maio, Antonella Morea e Paola Fulciniti e la studiosa di teatro Antonia Schiavone.
«Lo Stato e la legge – spiega Orsino – non sempre tutelano chi lotta quotidianamente contro l’illegalità». Imprenditore di successo di Portici, vittima di uno spietato clan camorristico che con l’estorsione e l’usura lo ha ridotto alla miseria, Orsino ha trovato il coraggio di denunciare. Nel 1979 con la moglie dà vita ad una fiorente attività di vendita di mobili e di abbigliamento, con ben cinque negozi e 19 dipendenti. Nel 1992 la famiglia Orsino finisce nel mirino del clan Vollaro e a poco a poco diventa nullatenente. Il rammarico più dolente dell’imprenditore è di essersi sentito non solo braccato dalla camorra ma anche tradito dallo Stato, che avrebbe dovuto proteggerlo, e invece ha tutelato i creditori, tra cui gli stessi usurai. L’amarezza di Orsino, un uomo che ha sempre lavorato onestamente, che dava stipendio ai dipendenti, che aveva acquistato immobili con i suoi sacrifici, e che si ritrova, senza un soldo, senza lavoro, sradicato dal suo paese in una campagna dell’alta Irpinia sotto controllo dei Carabinieri per il rischio di ritorsioni della malavita, è  un monito per tutte le coscienze civili.
Fortunato Calvino ha poi portato in sala  letture del suo bellissimo testo Cravattari (nome col quale vengono definiti gli usurai a Napoli), in cui descrive il dramma dell’usura che soffoca l’economia e riduce alla disperazione le esistenze. Con il volume ha vinto il Premio Giuseppe Fava 1995, il Premio Girulà 1996, il Premio Speciale Giancarlo Siani 1997. Un incontro toccante condotto da Carlo Alfaro e Adele Paturzo, nato per promuovere e trasmettere i valori della cittadinanza attiva e della solidarietà sociale.