CAVA DE’ TIRRENI – Rosaria De Cicco dimostra sul campo quanto l’attività teatrale sia passione e dedizione. L’occasione di esibirsi al Premio Li Curti a Cava de’ Tirreni consente di avere una visione più chiara della trasformazione e l’evoluzione in atto dell’attrice ma soprattutto della donna Rosaria De Cicco. Non solo una variazione meramente estetica che pure si scorge ma soprattutto di una significativa maturità.
Le tante donne raccontate durante lo spettacolo, in cui a prevalere è la napoletanità e tutto ciò che ne consegue in termini di espressività, approccio all’esistenza, mimica e capacità di andare oltre schemi e modalità di vite preconfezionate, sono solo un’ottima occasione per far emergere prepotente la forza propulsiva e identitaria di Rosaria. È ben lontano, sul palcoscenico collocato in quella carina corte di un antico palazzo di Cava dei Tirreni, il modello televisivo e un po’ superficiale per necessità di copione del personaggio De Cicco.
Nel suo spettacolo l’attrice cerca di dimostrare una poliedricità, passando da un personaggio all’altro, utilizzando forse strumenti ormai desueti come le parrucche ma necessarie per consentire ad un pubblico assai divertito di riconoscerle autentica passione. Il richiamo con poesie e racconti di Di Giacomo, Annibale Ruccello (seppur inflazionati per le continue evocazioni di artisti non sempre all’altezza) sono un ottimo strumento che nella fluidità delle parole ed espressioni della De Cicco ottengono una nuova luce. Si percepisce voglia di innovare nella recita della De Cicco che sa che il suo percorso non può prescindere dalle sue radici e dall’attingere al patrimonio letterario ed artistico partenopeo di eccezionale qualità e spesso trascurato e non profondamente conosciuto.
I personaggi raccontati nello spettacolo si succedono senza sosta offrendo varietà di emozioni e sensazioni al pubblico che non ha mai fatto mancare il suo caloroso supporto e perché felicemente divertito e ammaliato. La forma e l’impostazione della De Cicco sono percepite e ben chiarite nel dialogo sincero con il pubblico, la fretta di garantire continuità allo spettacolo non sempre consente di percepire e scandire bene alcuni passaggi ma nel complesso Rosaria De Cicco convince, auspicando che dal quel palcoscenico di provincia quest’attrice carica e volitiva possa ulteriormente crescere ed ottenere il successo che merita. Infine complimenti all’organizzazione cavese che cerca di andare oltre le difficoltà del momento offrendo una sincera ed autentica passione per il teatro e la necessaria interazione con la società.
Agostino Ingenito