"Caburlesc" chiude il festival "Ridere" a Napoli

NAPOLI – Ultimo appuntamento della 24esima  edizione di “Ridere”, Festival del Teatro Comico e del Cabaret, presentato dall’associazione Culturale “Bruttini-Ridere” e dal Teatro Totò. A chiudere la kermesse, questa sera, domenica 8 settembre alle 21.30, sarà Maria Bolignano in scena con il suo “Caburlesc” nel cortile del Maschio Angioino a Napoli.
A esibirsi con l’artista partenopea saranno Francesco Mastandrea, la voce di Daniele Mango, i corpi di Simona Di Maio E Dimitri Tetta, le giocolerie Di Fabio Moschetti, Luisa Picardi in arte Lolette. La regia è della stessa Maria Bolignano
Direttamente dal burlesque dell’Inghilterra vittoriana, il caburlesc, un po’ cabaret un po’ burlesque, di Maria Boliganno approda al Festival “Ridere”, dopo il successo riscosso l’inverno scorso al Teatro Totò. Una performance dove l’imperfezione diventa virtù conclamata. L’attrice e autrice partenopea coadiuvata in scena da due performer – un giocoliere, un cantante soul – con movenze ironicamente suadenti e toni di voce avvolgenti, sfida il costume e le tendenze, celebrando “l’inadeguatezza e l’imprecisione” femminile come inno di libertà. Tra uno spogliarello a suon di anni ‘80 e una gag rompe i clichè con l’ironia di un linguaggio dissacrante e irriverente, che capovolge totalmente uno status esasperato ed esasperante.
Un connubio perfetto tra cabaret di parola e burlesque dunque, che strizza l’occhio alla tradizione della comicità napoletana in un’ottica assolutamente moderna e femminile, un vero e proprio momento coinvolgente dice ogni spettatore si sentirà protagonista di una tela dai colori forti ma con tratti morbidi. “Caburlesc” è uno spettacolo frizzante, ironico, un carosello di numeri accattivanti scandito da pizzi, merletti, bustini, perline e un delizioso pot-pourri musicale che lascerà lo spettatore senza parole. Il burlesque non è solo tecnica e ironia ma stati d’animo, sentimenti, personalità e carisma: tutte doti che non mancano all’attrice partenopea che nelle sue note di regia coglie a pieno il mood che si cela dietro questo fenomeno vittoriano sdoganato da media e show televisivi. «Caburlesc è coinvolgimento, è un volo di piume, una danza buffa, una festa sensuale e innocente. Lo spettacolo e il divertimento sono assicurati: il burlesque non è solo una forma di spettacolo ma anche una filosofia di vita, non bisogna prendersi troppo sul serio», come spiega l’autrice «e se è proprio volete farlo, fatelo pure senza di me».