NAPOLI – Magmamà, UPnea ed Eventi AuanaSgheps giovedi 26 settembre presentano l’ultimo appuntamento di settembre: Decantati!, aperitivi in musica alla Distilleria del Feltrinelli Point di Pomigliano d’Arco.
Decantati ospiterà lo spettacolo Folk rock, scritto e interpretato da Fabio Fiorillo e la sua band, con voce di Fabio, Franco Ponzo, chitarra, Gabriele Borrelli, percussioni, Roberto Marangio, basso, accompagnati dalle coreografie di Roberta D’Amore.
Durante la serata sarà inoltre presentata la mostra In the burning del fotografo Luigi Mosca. La serata di giovedì comincerà alle 20 con Aperitivo con DJ set; proseguirà alle 21.30 con Live Fabio Fiorillo Folk Rock Band, per concludersi con il concerto Dj set di Ines Pascolo.
Fiorillo è un artista sempre ai confini tra culture diverse che riesce a far risuonare nella sua musica voci di luoghi apparentemente lontani attraverso un dialogo che contamina e unisce; il suo progetto nasce da lunga ricerca sulle origini della nostra tradizione, attraverso lo studio dei grandi autori napoletani.
La Fabio fiorillo folk band racconta, attraverso i ritmi e i suoni di folkrockconcert, una musica che nasce e appartiene alla nostra terra, quella che da secoli viene cantata ed interpretata ma la reinterpreta proiettandola in un mondo che non è circoscritto a suoni e melodie esclusivamente campane, raccontando le tante storie con un linguaggio world che attinge da culture musicali europee, per esaltare la magia di una tradizione straordinariamente ipnotica, che denuncia, ama, si arrabbia, e si svela, senza mai dimenticare che, pur partendo da Napoli, la musica ci può portare in ogni capitale, in ogni città, in ogni angolo remoto della Terra.
La mostra fotografica In the burning raccoglie tre progetti: Polvere, Safely e Pigs: due il prossimo 5 ottobre saranno presentati alla «Nona giornata del contemporaneo», il grande evento dedicato all’arte contemporanea e al suo pubblico in programma a Bergamo.
I tre progetti insieme costituiscono però una riflessione sull’abbandono ed il degrado in cui versa il quartiere napoletano di Bagnoli, segnato nel profondo dagli anni dell’ industrializzazione, dal 1910 ha vissuto prima il boom economico, poi la crisi, con l’attività di fabbriche quali l’ ILVA poi diventata Italsider, Cementir, Eternit, Federconsorzi.
Tra il l’85 ed il ‘92 gli abitanti del quartiere, gli operai, e non solo, hanno pagato prima con la disoccupazione, dovuta alla chiusura degli stabilimenti, a cavallo, poi con tutti i problemi legati alle polveri di amianto, ai derivati del petrolio, ed ai metalli pesanti, effetti collaterali della produzione, subiti tutt’ora sebbene gli stabilimenti siano ormai fermi, perché la bonifica non è mai stata completata.
Un viaggio attraverso i contaminanti che persistono nella terra, nei fondali marini, e nelle falde acquifere del quartiere.
Le foto mostrano una parte dell’ ex-area industriale; se è vero che le architetture di un luogo contengono i tratti culturali dei loro abitanti, sono espressione dell’immaginario collettivo, che cosa simboleggiano allora gli stabili abbandonati e gli edifici disastrati lasciati così a due passi dal mare?…
Raggiungere la Distilleria è semplicissimo anche da Napoli: dista 12 minuti di auto da piazza Bellini ed è dotata di un ampio e accogliente parcheggio.
Ingresso e Buffet gratuito.