Presentazione del libro del prof. Attanasio

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NAPOLI – Nella settecentesca cornice di Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio, alla presenza dei  membri dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, di Giovan Francesco Serra, giornalista e ultimo erede della storica famiglia, del giornalista e scrittore Pier Antonio Toma e di Louis Godard, consigliere del Presidente della Repubblica per i beni artistici e culturali, si è svolta la presentazione del volume “Palazzo Serra di Cassano. Memoria e futuro di un patrimonio di cultura a Napoli” dell’architetto Sergio Attanasio , docente di Storia dell’Architettura e della Città presso l’Università Federico II di Napoli.
Il volume intende ripercorrere, attraverso la storia di una famiglia  di origine genovese, insediata a Napoli a partire dalla fine del Seicento, il destino di un’epoca  che ha contributo notevolmente al prestigio e alla valorizzazione della cultura partenopea, conferendole elevatissima dignità.
È una storia in cui si susseguono generazioni nobiliari, una storia in cui alla volontà di imprimere un prezioso sigillo in ambito architettonico e più genericamente artistico alla città di Napoli, si affianca l’intensa ed instancabile attività di ricerca culturale che ha intessuto una fitta rete di scambio tra le principali istituzioni mondiali.
«Sono molto onorato di poter presentare il bellissimo libro dell’arch . Attanasio. È un inno a Napoli attraverso un inno a Palazzo Serra di Cassano», ha commentato Louis Godard.
«L’intento di questo volume è realizzare un itinerario di Palazzo Serra di Cassano. Si tratta di una delle poche residenze che conservano, oltre agli spazi, anche gli averi dell’epoca. Un vero e proprio unicum a Napoli -ha chiarito Sergio Attanasio, tracciando le finalità della sua pubblicazione – La nostra città ha un amplissimo patrimonio di palazzi che attualmente si trovano in disastrose condizioni e vanno salvaguardati. Ci sono diverse motivazioni, di ordine architettonico e non solo, che spingono a inserire questo sito all’interno del circuito turistico del nostro territorio».
È stato inoltre invitato a prendere la parola l’ex senatore e avvocato Mario D’Urso, Serra di Cassano da parte di madre, citato alla pagina 70 del volume di Attanasio a proposito di un ballo, in occasione delle Olimpiadi di Vela nel Palazzo il 3 settembre del 1960, al quale il giovane rampollo aveva partecipato insieme ad ospiti di spicco del panorama internazionale quali, tra gli altri, l’armatore Aristotele Onassis e gli industriali Agnelli, le principesse di Svezia e di Norvegia.
Riferendosi alla citazione, D’Urso scherzandoci su ha detto: «Di solito quando compro un libro ne prendo una copia, ma quando vengo citato ne compro più copie».
Al termine della presentazione, è stato conferito il Premio Cosimo Fanzago, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, allo stesso  Louis Godard, che non aveva potuto ritirarlo il 12 giugno scorso perché impegnato in compiti di natura istituzionale presso il Quirinale.
Godard, nato in Belgio ma naturalizzato italiano, con alle spalle una pluridecennale attività di archeologo, accademico e professore universitario, è stato insignito del Premio Fanzago con la motivazione di essersi dimostrato costantemente sensibile alla città di Napoli «… nonostante l’intensa attività svolta al di fuori dell’Italia, dimostrandosi degno di essere considerato, a tutta ragione, uno dei figli della nostra città».
Visibilmente commosso, Godard ha ringraziato: «Non posso che esprimere la mia gratitudine e la mia commozione per questo premio. Ho trascorso trent’anni a insegnare, ad innamorarmi di questa città, della sua gente. Senza Napoli non avrei potuto realizzare nulla di quello che ho tentato di realizzare nella mia vita».
(Foto by Francesca Mancini)

Francesca Mancini