Le Pietre: il turchese

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Il turchese è una pietra molto apprezzata per il suo meraviglioso colore e per le tue potenti proprietà magiche; presso molte popolazioni veniva considerato pietra sacra, un talismano sin dai tempi dei tempi da tutto il mondo arabo, dove viene chiamato Fayruz, pietra della fortuna.
Il reperto più antico è stato ritrovato in Egitto, un braccialetto che risale a circa 8000 anni fa; infatti veniva molto usato dagli Egizi, che con il turchese realizzavano gli scarabei simbolo del potere del Faraone; simboleggiava anche dell’aldilà e la dea Iside, conosciuta anche come “Signora del turchese”.  .
Per le tribù degli Indiani d’America invece rappresentava la protezione: collegata al sole era il simbolo della magia dei suoi stregoni; infatti nelle sacche degli sciamani non poteva mai mancare una pezzo di turchese.
La caratteristica di questa stupenda pietra che più colpisce è il colore: da azzurro carico con sfumature di verde cambia al contatto con la pelle.
Il turchese è una pietra che ha capacità di protezione: un anello con una spola quando è indossato diventa un potente talismano contro il malocchio, i pericoli in genere, le malattie, gli incidenti.
Ha sempre trasmesso a chi la possedeva il coraggio: gli antichi cavalieri del Medioevo indossavano o incastonavano sulle loro spade una spola di turchese montata in oro per scongiurare eventuali pericoli e cadute da cavallo.
Anche se attualmente il turchese viene usato solo per creare bellissime collane, anelli e splendidi orecchini montati solitamente in oro bianco e tempestati di brillanti per sottolineare la ricercatezza e la particolarità di questa pietra dallo splendido colore naturale, bisogna sottolineare che esercita sempre un fascino maliardo su chi lo possiede.
Molte sono le proprietà della pietra: oltre ad allontanare le energie negative, favorisce lo sviluppo della capacità comunicativa, dell’amicizia e aiuta a guarire da mali fisici e morali.
Il segno zodiacale correlato al turchese è l’Acquario; il metallo, l’oro.
(Foto by Mirada Ilegal)

Maria Coletta