La chiamano, la declamano, la invocano, in realtà, è sempre la stessa vecchia finanziaria.
Per non cambiare niente, le hanno cambiato nome.
Chi è stato l’ideatore? Non poteva essere che Mario -Schettino -Monti, l’affossatore, presunto salvatore dal baratro della Vecchia Signora che di nome fa Italia.
Ogni buon Governo faceva la sua legge finanziaria per prevedere in linea di massima entrate ed uscite di cassa, sempre in ogni modo disattese dai reali fatti quotidiani.
Oggi cambiando il nome in Legge di stabilità si crede di cambiare il corso della storia
Addirittura il Governo Letta calcola per un triennio, oggi, entrate e spese, come se la così detta Legge di stabilità, con lo stesso nome da sola, potesse garantirne l’effetto.
Ben si possono vedere i danni provocati dall’ultima Legge di stabilità e della lotta all’evasione voluta dai professori.
Rimangono poi da restituire miliardi d’euro alla BCE, usati indebitamente attraverso le banche per tirarci fuori del così detto baratro. E come?
Oggi l’economia e l’industria, la vitalità tutta italiana soffrono. Oppure sono morte?
L’ultima leggina, di così detta stabilità, dà l’impressione d’immobilità statica più che d’attività politiche economiche.
Si è dato un gran da fare il Presidente del Consiglio a recarsi da Obama per avere il suo beneplacito non appena varata la leggina. Credeva di aver partorito chi sa cosa e non si accorgeva che l’elefantessa, vecchia Italia, avrebbe partorito un piccolo coniglio. Un buon prestigiatore avrebbe fatto la stessa illusione, senza poi sollevare tanto clamore.
Mi chiedo ancora come mai poi è corso in America? Per cercare consenso a decisioni di così infimo conto?
I suoi amici di partito una volta sarebbero corsi direttamente da Putin, oggi solidamente insediato e pieno di risorse finanziarie, certamente non da Obama con il piede in bilico sul baratro.
Si volevano consolare a vicenda? O è cambiata la storia del partito?
Credo che in futuro Renzi, se diventerà primo ministro, avrà meno problemi a chiedere consigli ed aiuti all’America: Letta gli ha aperto la strada.
Sempre che nel frattempo non precipitino le due Nazioni nel mare della discordia, giacché sono gli Americani i nostri più grandi creditori.
Parlo di Renzi,in quanto oggi mi sembra l’ultima spiaggia della politica, non è corrotto e ha qualche idea su come farcela per toglierci da queste sabbie mobili che pian, piano ci stanno inghiottendo.
Così la penso, così la vendo. Gratis per chi la legge.
Gilberto Frigo, l’uomo del nord.