RAVELLO – Viaggiare nello spazio e nel tempo attraverso un racconto audio-visivo in 3D. A Ravello dal 19 marzo, Villa Rufolo aprirà le porte anche di notte e si trasformerà in un monumento hi-tech in cui rivivranno Boccaccio, i Rufolo e quell’estasi di Wagner dinanzi all’incanto dei giardini e del belvedere.
La storia della Città della Musica, insieme con l’architettura dei giardini del suo principale monumento, sarà ricostruita interamente attraverso la tecnologia e, più in particolare, con proiezioni mappate e riproduzioni ologrammatiche animate e sonorizzate.
L’evento artistico, promosso dalla Fondazione Ravello, per creare un ulteriore elemento di valorizzazione del monumento, già da alcuni anni modello di hi-tech all’avanguardia, sarà presentato agli operatori turistici dal segretario generale Secondo Amalfitano in un incontro in programma sabato 15 febbraio alle 16 nella Cappella di Villa Rufolo.
Sarà l’occasione per condividere e pianificare nel migliore dei modi la manifestazione che continuerà fino al 27 aprile, così come concordato con gli stessi operatori nell’ottobre scorso.
L’imponente progetto Villa Rufolo mille anni di magia è curato nella parte artistica dalla società “Laser Entertainment srl” e si inserisce nel più ampio “Progetto Ravello” finanziato dalla Regione Campania con fondi PAC in cui rientra anche la programmazione culturale del Ravello Festival.
Villa Rufolo è un complesso monumentale che sorge al centro storico di Ravello, di fronte al Duomo nella piazza del Vescovado; risale al 13esimo secolo.
Boccaccio menzionò la famiglia nella seconda giornata del Decamerone, parlando delle avventure di Landolfo Rufolo. In seguito la villa passò ad altri proprietari, come il Confalone, Muscettola e d’Afflitto.
Nella seconda metà dell’800 Villa Rufolo, ormai in condizioni rovinose, fu acquisita dal botanico scozzese Francis Neville Reid che la restaurò, mettendo particolare attenzione nella sistemazione del giardino monumentale, trasformandolo in un vero Eden aggiungendo molte piante rare.
Forse la parte più bella di Villa Rufolo è la sua famosa terrazza-giardino detta anche Giardino dell’Anima; qui, il 26 Maggio 1880, Richard Wagner ebbe l’ispirazione per quadro scenico del giardino di Klingsor del secondo atto del dramma musicale del Parsifal; infatti pare esclamasse: «Il magico giardino di Klingsor è trovato».
Il giardino di Klingsor comprende specie botaniche diverse, sia autoctone che esotiche, molte delle quali sono quasi del tutto scomparse, con molti roseti, in particolare la rosa di Dijon.