FIRENZE – Grande successo, con un teatro pieno ed un pubblico caloroso, per Leonardo De Lorenzo ed il suo Pictures Quintet il 21 febbraio scorso presso il teatro Puccini dove ha suonato, assieme ad altre band, nell’ambito di un concerto sociale promosso dai Mediterranea Group, per raccogliere fondi a favore della ricostruzione di Città della Scienza.
Tanti i musicisti che hanno aderito a quest’iniziativa, bravissimi nella loro specificità, dal talento elevato.
Elevati anche gli standard qualitativi assicurati dal gruppo organizzativo, che ha permesso la realizzazione dell’evento. Evento cui sono intervenuti anche molti rappresentanti istituzionali.
Adesso tocca alla tappa campana, venerdì 28 febbraio, alle ore 21.30 per un concerto all’Auditorium Bianca D’Aponte (via Nobel 2, Aversa, Ce, www.biancadaponte.it).
Un luogo caro a Leonardo De Lorenzo, che sceglie di tornarvi con il suo Pictures Quintet e i suoi musicisti Ivano Leva, Luciano Bellico, Federico Luongo e Sasà Brancaccio, una formazione in quintetto che esordirà con un progetto sonoro autonomo.
È stato istituito anche un omonimo premio, che vede la direzione artistica di Fausto Mesolella, per dare alle giovani cantautrici, in particolare, che compongono in italiano o in un dialetto italiano un’opportunità per emergere nel mondo della musica, offrendo accoglienza gratuita in una serata speciale all’insegna della musica indipendente ed al di fuori delle logiche “soffocanti” dello show business e della valorizzazione dei talenti.
Ha raccontato De Lorenzo: «Sono diversi anni che conosco Gaetano D’Aponte e la sua storia. È una persona per bene che fa tanto per veicolare la cultura e promuovere la musica in particolare. Ho suonato diverse volte all’auditorium Bianca D’Aponte ma sempre come gregario, mentre con un mio progetto è la prima volta. Sono semplicemente contento di poterlo fare, perché da Gaetano mi sento a casa e potrò incontrare dopo tanto tempo dei vecchi amici».
Un luogo dedicato alla memoria ed al talento della figlia Bianca, musicista di rara sensibilità, e caratterizzato da un’atmosfera calda, familiare ed accogliente, ricavato da una grande sala seminterrata.
Un punto di riferimento per tutti i talenti campani e non solo, dato che qui confluiscono artisti emergenti e non , provenienti da tutta Italia. Un esempio di come da un dolore immenso e dalle macerie del proprio cuore, con coraggio e tenacia, si possa far emergere qualcosa di buono ed apportatore di speranza e rinnovate possibilità, non solo per se stessi ma per tutta la collettività, aprendosi anziché chiudersi al mondo.
«Accoglienza cordiale, vera, onesta – continua Leonardo – una disponibilità sempre pronta, e se è vero che a Firenze mi sono sentito sempre a casa, questa volta mi sono sentito in famiglia».