NAPOLI – La programmazione della Fondazione Salerno Contemporanea ospiterà giovedì 13 marzo alle 21 con repliche fino a domenica 16 alla Sala Assoli di vico lungo Teatro Nuovo Pinocchio, debutto partenopeo dello spettacolo di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, con Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli e Luca Scotton.
Presentato da Babilonia Teatri e Gli Amici di Luca, Pinocchio è una pièce che racconta della vita che si risveglia dal coma, portando in scena i segni, le debolezze, la forza, le durezze e i suoi protagonisti, con il loro dolore a anche la loro inaspettata e liberatoria comicità.
Pinocchio va in scena con Gli Amici di Luca, l’associazione teatrale formata da persone uscite dal coma e che dunque si autorappresentano.
Valeria Raimondi ed Enrico Castellani creano testi dai tratti crudi e iperrealisti; le loro opere create attraverso elaborati collage di notizie prese da giornali, dialoghi colti ovunque e li portano dentro al teatro.
Pinocchio nasce dalla semplice domanda che Castellani e Raimondi hanno rivolto ai membri dell’Associazione: «Perché fate teatro?». La risposta è stata: «La società ci ha respinti, accantonati, isolati, fare teatro è l’unica possibilità per tornare a mettere un piede dentro la società».
E dunque, fuori da ogni copione Pinocchio si articola sulle trame del vissuto di queste persone, attori non attori – come li definisce Castellani; la sua voce fuori campo li stimola con domande talvolta ironiche e magari poco riguardose.
In filigrana ci sono Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, con la marionetta legnosa che diventa ciuchino e infine bambino; una trasformazione anche dolorosa, tanto che Pinoicchio cade anche lui in uno strano stato di coma, tra il grillo parlante, magari rappresentato dalla voce fuori campo, il Paese dei Balocchi e Lucignolo.
In Pinocchio i babilonesi non rinunciano alla loro cifra, tanto che tra le numerose esperienze teatrali che realizzate nell’universo del disagio l’originalità di Pinocchio consiste nell’aver scansato ogni forma di pietismo con uno stile crudo e asciutto, per rendere la scena mezzo di comunicazione utile alla comprensione della realtà, rivolgendosi a un pubblico popolare in grado di leggere ciò che vede, anche se a livelli diversi.
(Foto by Marco Caselli Nirmal)