E questa è la storia di Otto Rahn, nato a Michelstadt in Germania il 18 febbraio 1904, dovefrequentò il liceo classico e poi nel 1926 si laureò a soli 22 anni in Lettere e Filosofia, specializzandosi in storia medievale.
A Rahn interessava particolarmente la storia dei Germani, degli imperatori sassoni di Svevia, di Federico II della grande Prussia, dei miti di Atlantide e di Iperborea, delle reliquie dell’Arca dell’Alleanza, della Santa Sindone, della lancia di Longino e del Santo Graal; approfondì anche studi sulla reincarnazione.
Iscrittosi a 21 anni al partito nazista, nel 1925 plaudì alle parate paramilitari delle squadre d’assalto e ai discorsi di Hitler sulla purezza ariana e pangermanica; s’iscrisse alla società del Vril e poco dopo alla società teosofica, frequentando nello stesso tempo i rosacroce esoterici di Franz Hartmann. Fu affascinato dal culto dei semidei, credeva nel concetto della razza superiore propugnata da Hitler e nella sua teoria del superuomo; venne altresì influenzato da Zanoni o La Razza Ventura, la razza dell’avvenire dell’inglese Lytton, iniziato alla massoneria egizia di Misraïm di Napoli simile al Memphis tedesco e inglese.
Autore anche di Gli ultimi giorni di Pompei, Edward Bulwer-Lytton contribuì alle teorie misticheggianti care ai pangermanici tedeschi come quella sulla Terra cava o sotterranea, il mito della civiltà nascosta di Shamballah o di Agarthi tra le rovine antidiluviane di Iperborea, di Lemuria e di Atlantide.
Nel 1926 Otto Rahn s’interessò all’arrivo di almeno mille immigrati monaci lamaistici, che s’insediarono tra Berlino e Monaco; nel 1928 visitò a Vienna il Museo imperiale degli Asburgo che conservava la famosa lancia di Longino e nel 1929 fu a Torino per la Santa Sindone.
Prolungò il viaggio italiano fino al 1930, visitando a più riprese Venezia, Firenze e Roma, facendo tappa a Palermo dove s’interessò del Barocco e dalle evidenti tracce arabe. Fu affascinato da Castel del Monte e dalle vestigia templari della Puglia, non tralasciò Napoli e gli scavi delle zone archeologiche e VillaLebano.
ll professor Rahn, dopo il suo matrimonio in terra francese, si recò a visitare il castello di Gisor in Normandia, poi Parigi e nell’estate del 1932 la Provenza e la Linguadoca, visitando le rovine catare e inseguendo il mito dell’abate Sauniere, morto nel 1917.
Quasi ossessionato dalle sue ricerche, giunse alla taverna di Carcassone, ove ritrovò un‘autentica enclave di Catari diretti da Antonin Gadal, letterato, storico e dirigente prestigioso dell’associazione di cultori dei catari classici, che lo guidò alla ricerca degli storici luoghi dei Catari.
Gadal presentò a Rahn il suo pupillo olandese Jan van Rijckenborgh, pseudonimo di Jan Leene, detto anche John Twine, che pur avendo fatto parte dell’associazione americana rosicruciana di Oceanside fondata da Max Heindel nel 1907, nel 1924 ne aveva guidata la scissione fondando il Lectorium rosacrucianum o Rosacroce d’Oro; dall’Olanda diffuse poi il Lectorium, insieme con la sua compagna, la scrittrice van H . Stok-Huyser, pseudonimo di Catharose de Petri, in Svizzera e Francia, particolarmente in Provenza, legandosi ai Catari neoalbigesi.
Insieme andarono a visitare gli ultimi rifugi catari albigesi dopo la caduta di Montsegur del 1243.
Nel 1933 Rahn compì un breve viaggio in Italia sul lago di Garda, a Sirmione e Desenzano, per visitare i rifugi albigesi sterminati dai cattolici nel 1269 , passando poi per Torino, dove incontrò la comunità albigese assorbita intorno al 1500 dai Valdesi dopo la persecuzione dei cattolici.
Nel 1934 Otto Rahn pubblicò il suo primo libro La crociata contro il Graal, che narrava narrando dell’oppressione cattolica contro la Provenza e del massacro dei Catari albigesi avvenuta tra il 1209 e il 1243, dove indicava Montsegur come il castello in cui era custodito il Graal.
Su incarico del generale nazista Himmler, il capo delle SS, di Ordine nero, l’aiutante di Hitler, il giovane generale Hess, noto esponente tedesco dell’OTO e teosofico in, lo avvicinò proponendogli un incontro con Himmler al castello tedesco di Mariemburg, un tempo dei cavalieri teutonici, quartier generale delle SS Totenkopf (Testa di Morto), in compagnia del suo grasso guaritore, pranoterapeuta e massaggiatore naturopata dottor Kersten.
Il corpo SS fu fondato il 30 giugno 1934; era composto da squadre di sicurezza militare e politica naziste, al servizio diretto di Ordine nero, l’ordine supremo pangermanico del sole nero e vertice della Società di Thule e della sua sezione interna Vril che si occupava di studi occulti rosicruciani.
Il giovane professore medievalista ammiratore del nazismo e di Adolf Hitler venne subito inquadrato nella scuola preparatoria; in poco tempo passa al Burg di Berlino delle SS,dove ricevette la prima iniziazione. Nel 1936 venne dunque ammesso nella divisione Waffen SS come frate cavalleresco terziario di prima iniziazione germanica ss col grado di Unterscharfuher, cioè tenente.
In virtù dei suoi studi storici e filosofici ariani sulla difesa razziale fu subito ammesso nella sezione Ahnenerbe, organizzazione ufficiale SS collegata a Ordine nero, Sole nero e Società di Thule, al comando del colonnello Wolfram Sievers.
Ahnenerbe fu istituita dal professor Wurst, specialista in antichi testi sacri indiani e tibetani, docente di Sanscrito all’Università di Monaco e direttore dei 50 istituti Ahnenerbe scientifici per lo studio della Comunità Rosacroce, finalizzati alla fabbricazione della bomba atomica, dei missili V1 e V2, della misteriosa teoria V7, sono velivoli dalla sofisticata tecnologia antigravitazionale chiamata con il nome in codice “Vril”. e a volo lenticolare come gli Ufo. Gli istituti inoltre studiavano la mutazione biologica per la creazione del Supereroe ariano.
Agli inizi del 1937 Rahn, incoraggiato dal teorico del razzismo Rosemberg, pubblicò il suo secondo libro sui Catari Alla corte di Lucifero: i Catari guardiani del Graal; e promosso maggiore ma nell’unità superiore SS Testa di Morto con mansioni di esperto storico e archeologo.
Studioso appassionato, Otto Rahn non era certo preso dal delirio nazista; piuttosto aderì a quell’ordinamento sedotto dalle sconfinate possibilità di approfondire le sue ricerche. Non condivise mai l’ideologia estrema, né si mostrò mai d’accordo con persecuzioni e torture, col genocidio in atto nella Germania hitleriana.
Fu infatti accusato di essere omossessuale, perché si rifiutò di abusare delle prigioniere ebree o slave; protetto da Rosemberg, agli inizi del 1938 venne comunque promosso a Tenente Colonnello e incaricato della direzione del campo di sterminio di Dachau. Abborrendo le atrocità commesse sui confinati nel lager, chiese le dimissioni dal corpo SS e fu inviato in Tirolo austriaco come Colonnello di fanteria di linea.
Ufficialmente Otto Rahn morì di congelamento durante una tempesta di neve sulla parete della montagna vicino la cittadina tirolese di Soll il 13 marzo 1939; venne ipotizzata una sua solitaria diserzione e il suo comandante comunicò la notizia al padre con uno scarno telegramma in cui parlava di suicidio.
In realtà proprio nel giorno della sua presunta morte Rahn fu richiamato da Himmler al quartier generale del castello di Mariemburg a capo della sezione speciale studi sull’occulto col nome in codice di colonnello Rodolph.
Quindi Himmler, su consiglio di Rosemberg, comandò all’amministratore generale dell’Ahnenerbe colonnello Sievens di spedirlo alle rovine di Montsegur con l’ordine di effettuare scavi con una squadra di SS in borghese, e di proseguire poi le ricerche nelle grotte di Ornolac, di Lambrave, nel castello di Blanchefort, in Provenza e Linguadoca, nelle grotte di Ussat le Bains nonché prendere contatto con i Neocatari tramite il collaborazionista Noel Corbu, proprietario dei terreni e della chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes le Chateu.
Studiando le genealogie dei nobili provenzali catari e templari, ormai Rahn si sentiva egli stesso un cavaliere templare reincarnato o un moderno cavaliere teutonico.
Il redivivo Rahn fu visto al comando delle SS a Parigi il 14 ottobre 1943 e negli scavi tedeschi sotto il castello di Gisor in Normandia nel 1944; altri francesi neocatari giurarono di averlo visto in divisa di colonnello o in borghese in una taverna di Rennes e di Ussat nel 1944 e nel 1945.
Infine secondo alcuni ufficiali era presente al comando americano di occupazione di Berlino ovest nel 1945; ancora nel settembre 1947 fu visto tra gli uomini della CIA nei pressi di Marsiglia; poi pare che diresse in Provenza scavi archeologici al comando di americani e israeliani e che si trovasse al campo raccolta profughi internazionale NATO di Bagnoli tra 1948 e 1954.
Sembra poi che fosse in vacanza a Catania nel 1960 e 6 anni dopo in visita alla cappella Sansevero di Napoli.
Si dice che l’ex colonnello Rudolph morisse proprio nella Città delle Sirene nel 1983, all’età di 79 anni …
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