La tradizione del pesce d’aprile

pesce d'aprileAnche quest’anno in occasione del primo aprile le burle varie, i famosi pesci d’aprile, non si sono sprecati, soprattutto sul web, dove da alcuni anni a questa parte trovano terreno fertile per una rapida diffusione sfruttando la potenza mediatica dei social network.
Come il video dell’incredibile crollo della Torre di Pisa che ha impazzato o del caso della notizia di un presunto lancio da parte della Nokia del bizzarro modello del 3330 versione smart, grottesco ibrido tra lo storico modello dello scorso decennio e dell’attuale Lumia di nuova generazione, per non parlare dei numerosi scherzi amatoriali fatti tra amici.
Ma da dove proviene questa tradizione? E che relazione c’è con la data del primo giorno d’aprile?
Le probabili origini di questa bizzarra ricorrenza vanno ricercate in epoca arcaica, precisamente nel XVI secolo d.C.
In quasi tutta Europa nel calendario il nuovo anno cominciava con l’equinozio di primavera; le celebrazioni del capodanno dunque cominciavano il 25 marzo e duravano per una settimana fino al 1° aprile, quando il sole lasciava la costellazione dei Pesci per entrare nella costellazione dell’Ariete, iniziando così il nuovo ciclo.
Le cose cominciarono a cambiare quando nel 1582 venne introdotto il nuovo calendario gregoriano introdotto da Papa Gregorio XIII che spostava l’inizio del nuovo anno al primo gennaio; tale cambiamento comportò un lungo periodo di confusione in quanto non tutti erano preparati a festeggiare il capodanno nella nuova data.
Molti nostalgici della vecchia tradizione continuarono a celebrare il capodanno nel periodo dell’equinozio di primavera, e così accadde che per un certo periodo i due capodanni convivessero nello stesso anno a quattro mesi di distanza.
I nostalgici che non si conformarono al nuovo calendario gregoriano, oramai ritenuto ufficiale, divennero oggetto di scherno da parte della comunità tramite burle di vario genere: venivano invitati a feste inesistenti oppure, usanza che si diffuse soprattutto in Francia, ricevevano pacchi da regalo vuoti, quasi a simboleggiare l’inesistente festa di capodanno del primo aprile.
Le burle in certi casi divenivano delle vere e proprie truffe in quanto alcuni proprietari terrieri, pur consapevoli dell’adozione del nuovo calendario, si facevano pagare i contributi fiscali ugualmente il primo aprile dai contadini inconsapevoli del cambiamento, riscuotendo così due volte le tasse annuali: il primo gennaio e il primo aprile.
L’origine dell’espressione pesce d’aprile non è ben definita; l’ipotesi più comune è che chi cadeva nella burla abboccava letteralmente all’amo come un pesce, ma più probabilmente il termine si riferisce alla costellazione dei pesci che nell’antico calendario pre-gregoriano chiudeva l’anno.
Nel corso della storia si sono avvicendati pesci d’aprile clamorosi, soprattutto nel ventesimo secolo; tra i più noti ricordiamo quello del 1956 della BBC che trasmise un reportage su una presunta invenzione in grado di “trasmettere gli odori” nell’etere, o della scoperta di una nuova razza di “pinguini volanti” sempre ad opera della BBC.

Francesco Bartiromo