PORTICI. La Cappella Reale la sera di venerdì 27 giugno era gremita; le luci esposte giocavano con la doratura dei superbi arredi, creando uno scintillio che non feriva l’occhio, ma lo accarezzava. Nello spazio dedicato all’altare il coro era accompagnato da giovanissimi orchestranti. La cornice fastosa della Cappella amplificava la magnificenza della musica e delle voci.
Ed è qui che si è tenuto il concerto nell’ambito della manifestazione Giugno al Chiostro, in onore del Santo di Padova, con ingresso libero e gratuito.
L’evento 2014, il cui ricavato supporta le iniziative del Convento, è stato organizzato dai Frati Minori del Convento di Sant’Antonio e promosso dall’associazione Onlus La Cetra Angelica.
Il concerto ha visto protagonisti l’orchestra Sinfonica Giovanile Sanitansamble, diretta dal Maestro e direttore d’orchestra Paolo Acunzo, e la corale polifonica a voci miste Musique Esperance, che vede la direzione artistica e il coordinamento di Anna Roberto.
La corale, nata a Nola nel 1998, persegue finalità esclusivamente umanitarie ed è composta da 40 cantanti non professionisti.
La conduttrice della serata ha dato il benvenuto al pubblico presentando l’organizzazione e la promozione dell’iniziativa con grande fervore, precisando inoltre che La Cetra Angelica Onlus sostiene l’orchestra Sanitansamble.
Ha passato poi la parola al direttore artistico dell’orchestra Maestro Maurizio Baratta che ha precisato che Sanitansamble è composta da 34 ragazzi, tra bambini e adolescenti ha come finalità di offrire ai ragazzi del Rione della Sanità di Napoli – noto per le gravi condizioni di svantaggio socioculturale – un’alternativa alla strada e di allontanarli dalle occasioni di devianza sociale attraverso l’educazione musicale, mezzo di trasformazione culturale e di riscatto della pluriennale esperienza del Sistema Abreu, fondato in Venezuela dal maestro José Antonio Abreu.
I ragazzi sono stati preparati e vengono seguiti da 12 docenti. Il Maestro Baratta, dopo i ringraziamenti per il sostegno ricevuto, ha invitato il pubblico ad un contributo volontario per le spese concernenti le esigenze quotidiane dei giovani musicisti.
Ha introdotto il concerto un breve ma intenso assolo di violino. Durante l’esecuzione del primo brano, Fratelli d’Italia di Mameli, tutto il pubblico è stato in piedi. Sono seguite poi la Sinfonia dal Guglielmo Tell di Rossini, An Die Freude dalla IX Sinfonia di Beethoven, la Danza Ungherese n. 2 in re minore di Brahms e Va pensiero dall’opera “Nabucco” di Verdi.
La bravura e la professionalità degli orchestrali e della Corale è stata considerevole: hanno trasmesso una fortissima carica emozionale e spirituale.
In seguito si è esibito il soprano Giuditta Simonetti, gioiello della Musique Esperance, nell’Aria Lascia ch’io pianga di Haendel: la sua voce melodiosa era accompagnata da una grande passionalità; capelli biondi e sorriso dolcissimo, è apparsa davvero una creatura venuta da un mondo celestiale.
Il pubblico era entusiasta, rapito, nei loro occhi si leggeva lo stupore e l’ammirazione e, trasportato da un incantesimo che diveniva reale, ha applaudito vivacemente all’esecuzione e al canto di ogni brano; a cascata, sono piovuti i flash delle foto.
«È un’orchestra da ascoltare col cuore», ha affermato il Maestro Maurizio Baratta.
I musicisti si sono esibiti nei pezzi da loro più amati quali i Temi di noti film: La vita è bella di Piovani, Nuovo Cinema Paradiso e Grabiel’s Song, dal film Mission e C’era una volta in America di Morricone, Star Wars di Williams ed infine, nella Danza delle Spade di Katchiaturian.
L’angelico volto della Madonna, la cui statua sovrasta l’altare, sembrava guardare con tenerezza la Corale ed i musicisti, e benedirli. Al termine dell’esibizione vi è stato un altro scroscio di applausi, anche da parte della Corale. Sono seguiti i brani popolari: Tammurriata della Sanità di Sepe, Il Pocho di Paliotti dedicato all’ex giocatore del Napoli, Lavezzi.
Nell’eseguire i brani i ragazzi si divertivano, tra loro si notava un forte spirito di squadra; hanno concluso il concerto con ‘O sole mio di Di Capua e Funiculì funiculà di Denza, festosamente accompagnati dalle voci della corale.
Il pubblico ha acclamato calorosamente l’ensemble con una standing ovation. Il Maestro Maurizio Baratta ha ringraziato tutti, citando anche il Maestro Maria Caracciolo del Teatro San Carlo, presente al concerto.
Il sipario è calato definitivamente con il brano Mambo Italiano.
Il soprano Giuditta Simonetti ha raccontato di sé: «Canto da solista, ma anche nel coro. Ho coltivato questa passione corale da quando ero bambina, fino ad oggi che ho 27 anni. Mi esibisco in diverse tipologie di musica: lirica, classica napoletana e polifonica. Attualmente lavoro in banca, ma la musica – a questo punto gli occhi le brillano – ha la priorità su ogni impegno».
Al commiato è intervenuto infine padre Bernardino Fiore, priore del Convento: «Mozart suonò l’organo in questa cappella; ebbene, se questa sera ci fosse stato Mozart, anch’egli si sarebbe alzato per applaudire questi ragazzi. Conosco il Rione della Sanità e vedere questi ragazzi non perdere tempo per strada, ma suonare è edificante e contagioso per tanti altri giovani. La musica eleva la spiritualità».
Inoltre, ha sottolineato l’importanza della manifestazione che si tiene annualmente al Convento: ha soprattutto l’intento di amplificare la crescita sociale e culturale del territorio.
Poi ha concluso precisando: «Gli eventi culturali non sono nutriti dallo Stato ed è importante alimentarli. Grazie a tutti».
(Foto by Tiziana Muselli)
Tiziana Muselli