Un ragazzo di 14 anni, Salvatore Giordano, di Marano, in queste ore è tra la vita e la morte.
Vittima della sciatteria, della non curanza del bene pubblico, della “distrazione”, della non sicurezza della città di Napoli, anche solo se si fa una semplice passeggiata si rischia tanto.
Napoli è una città non sicura.
A Napoli si può morire schiacciati da un albero mentre sei in auto, come successe nel giugno dello scorso anno a Cristina Alongi, o semplicemente da un lampione che uccise nel 2006 Fabiola Di Capua.
È una città pericolosissima se vai in moto, per le infinite buche e rattoppi fatti male, tante le cadute di cui sono vittime i motociclisti in strade come via Vannella Gaetani, quella stretta stradina alle spalle del lungomare liberato, che da quando è stato pedonalizzato è diventata uno stretto ed insicuro percorso obbligato per tutti i veicoli che si spostano dalla città est verso quella ovest, senza strisce pedonali e con un asfalto che quando piove diventa viscido e scivoloso come una pista di ghiaccio di pattinaggio.
Città pericolosa, dove un palazzo può crollare frantumandosi alla Riviera di Chiaia perché le fondamenta sono corrose dall’acqua che non si sa dove convogliare e deviare.
Una città meravigliosa Napoli, ma vittima dell’indifferenza, del lassismo, delle operazioni mediatiche che coprono senza risolvere gli atavici problemi e che fa vittime innocenti, come l’amico regista Franco Nico che nel dicembre del 2008 con la sua moto finisce in una buca sotto la pericolosissima galleria Vittoria e muore.
Vittime, morti ammazzati dal peggiore dei mali che ci può essere in una comunità: la distrazione.
14 anni, una vita davanti, e adesso lotta contro la morte, per colpa della “distrazione”
È imperdonabile, è inaccettabile che nessuno si sia preoccupato di mettere in sicurezza un palazzo così importante, come quelli che affacciano sulla e nella Galleria, dove ogni giorno passeggiano migliaia e migliaia di persone.
Quanti morti innocenti deve vedere questa città per far sentire tutti noi napoletani veramente indignati, da chi ha anche le responsabilità politiche?
Io voglio una città normale, non eccezionale.
Io non voglio gli eventi spettacolari effimeri che fanno parlare di Napoli, e sapere che ci sono migliaia di piccole realtà culturali che non hanno occasioni di farsi conoscere e di far apprezzare il loro impegno.
Non mi interessa avere la metropolitana più bella d’Europa e viaggiare sentendosi anche fortunati quando arrivano, in pullman affollatissimi, senza aria condizionata, infestati di borseggiatori e delinquenti.
Non mi interessa avere il lungomare liberato e le strade alle sue spalle invivibili e pericolose.
Io voglio una città normale, dove le mie figlie possano passeggiare tranquillamente e io stare a casa senza il pensiero che stanno correndo un grande rischio, solo perché passeggiano per Napoli.
Una città normale voglio, niente di più.
(Foto by ANSA)
Mario Scippa