PORTICI – Nell’antica cornice del chiostro del Convento di Sant’Antonio nella serata di sabato 19 luglio è andata in scena la commedia Si sicuro ca songo io? – Sarrà, mah, stento a crederci di Giovanni Ragozzino.
La pièce teatrale ha chiuso la rassegna estiva Giugno al Chiostro; la manifestazione, dall’ingresso gratuito, è stata organizzata dai Frati Minori del Cenobio francescano e promossa dall’associazione Onlus La Cetra Angelica, in onore del Santo di Padova e visto il successo è stata prolungata eccezionalmente fino a metà luglio.
È il secondo anno che l’opera teatrale viene proposta nel Convento, grazie al grande favore del pubblico. La commedia in due atti, è stata interpretata dall’associazione amatoriale Vi faremo sapere, tutti giovani artisti dall’innato talento.
Narra la storia di una famiglia moralmente disastrata: il protagonista, vittima di un ictus, crede di essere ogni volta una persona diversa. Da qui si dipanano esilaranti equivoci e tante peripezie che suscitano riso, ma anche una riflessione sull’identità personale.
Il messaggio trasmesso attraverso uno squisito umorismo pirandelliano è che nessuno è esente da vizi, e invita lo spettatore ad un’analisi introspettiva sul proprio essere nel mondo e nella società con cui si relaziona.
Il regista e autore Giovanni Ragozzino, docente di storia e filosofia, il teatro lo ha nella pelle: ha iniziato la sua carriera di attore a 12 anni con la compagnia teatrale I Sarcastici, per poi lavorare in proprio.
Nel 2007 ha fondato l’associazione dei Vi faremo sapere che raccoglie giovani – l’età media è sui 27 anni – da comuni vesuviani come Portici, Ercolano e San Giovanni a Teduccio.
L’intento è duplice: riscattare i giovani che si trovano in una condizione di svantaggio socio-culturale ed avvicinarli al teatro. Il teatro diventa, pertanto, mezzo ludico e didattico, attraverso cui i ragazzi hanno gli strumenti per sviluppare appieno le loro potenzialità.
Il nome dell’associazione è nato proprio dallo spirito ludico ed umoristico; Ragozzino ha raccontato: «È un nome nato da un aneddoto. Molte persone, infatti, all’inizio della formazione della compagnia, ne chiedevano la denominazione e a tutti si rispondeva con un Vi faremo sapere. Da qui la scelta specifica di questo appellativo».
Nel tempo, l’associazione si è allargata grazie all’adesione di nuovi membri; si autofinanzia proponendosi di creare anche nuove figure professionali, indispensabili in una compagnia teatrale, come il fonico o la truccatrice.
Nell’associazione non esiste una gerarchia se non per motivi meramente giuridici; c’è un’atmosfera familiare in cui ognuno, anche l’ultimo membro, ha il diritto di esprimere le proprie opinioni e le decisioni vengono prese all’unanimità.
Il regista ha dichiarato con profonda commozione: «Tutto questo, oltre ad indirizzare i giovani verso una futura professione, ne incrementa il bagaglio culturale, ed è tutto ciò a cui ho dedicato la mia vita».
I Vi faremo sapere finora hanno messo in scena commedie brillanti come: Spusate faje n’affare! scritta e diretta da Giovanni Ragozzino, Come si rapina una banca di S. Fayad, Arezzo 29 in tre minuti, Donna Chiarina pronto soccorso di G. Di Maio, L’eredità di R. Caianiello, Nu bambeniello e tre S.Giuseppe di G. Di Maio e N. Masiello.
I Vi faremo sapere perseguono il fine di lavorare e si propongono « ... di suscitare un sorriso sul volto di ogni persona e trasportarla per qualche ora in una dimensione in cui c’è sempre un lieto fine». Infatti, il folto pubblico presente ha molto gradito, divertendosi ed applaudendo con grande vivacità.
«Non voglio né onore, né titoli, né diventar signore, ma solo di questo pubblicorestare il servitore». (Antonio De Curtis, in arte Totò)
Tiziana Muselli