NAPOLI – Tutti i cittadini del mondo, forse anche del Paese più nascosto dell’ Alaska o della Repubblica Sud Africana, sanno della spaventosa eclissi iniziata con l’Unità d’Italia e addirittura accresciuta negli ultimi trent’ anni che ha investito la città di Napoli e il Mezzogiorno in genere.
L’area partenopea che fino agli anni ’70 costituiva il terzo polo industriale del Paese ha perso ad oggi oltre il 20% della popolazione, soprattutto giovani scolarizzati, dato che allarma maggiormente, emigrata al Nord Italia e in buona parte all’estero.
E se negli scorsi mesi un’imputabile classifica stilata su 110 città italiane ha suscitato polemiche posizionando Napoli al 105° posto per qualità di vita, è però sotto gli occhi di tutti che le incredibili risorse della Città metropolitana sono tristemente sottoutilizzate.
Oscurato l’incommensurabile patrimonio culturale, storico, paesaggistico e ambientale che congiunge Cuma a Pompei.
Soffocate le conoscenze scientifiche radicate nelle Università e nei centri di ricerca. Ormai sepolta l’antica tradizione manifatturiera e artigianale.
Chi difenderà la bella Partenope se non i suoi cittadini?
“Noi per Napoli” è il nome di un lodevole associazione del territorio che ai fini di diffondere la cultura, la musica e l’arte come mezzo per la soluzione di grandi problemi sociali di Napoli e della Campania, si è resa protagonista di un’iniziativa degna di attenzione.
Grazie alla collaborazione di circa una ventina di enti e associazioni, nonché di ben 160 personalità tra stimati intellettuali, professori universitari e dirigenti di imprese, “Noi per Napoli”, che sta ancora raccogliendo firme attraverso la sua pagina Facebook e l’e-mail noipernapoli1@gmail.com, ha scritto una lettera al Governo affinchè Napoli possa riprendere la via dello sviluppo.
Il testo, consegnato lo scorso 8 agosto al Sottosegretario della Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, sarà interamente letto con le firme definitive direttamente dal premier Matteo Renzi, il 14 agosto al Maschio Angioino, nella sede della Società napoletana di Storia pPatria.
Nella lettera si chiede o piuttosto si grida in sostanza a un impegno costante del Governo nel rinnovare lo spirito delle classi dirigenti napoletane. Un invito a promuovere sì, le iniziative positive, ma soprattutto a sanzionare i comportamenti scorretti anche attraverso l’esercizio di poteri sostitutivi.
Dunque i protagonisti dell’interessante iniziativa promossa da “Noi per Napoli” sono fermi sulla posizione che la battaglia per la rinascita di Napoli debba essere combattuta da una classe dirigente che abbia bene a mente i principi di legalità e soprattutto operi con trasparenza nell’amministrazione della Cosa pubblica.
Uno dei punti salienti delle richieste rivolte al Capo dell’Esecutivo è l’affronto tempestivo dell’emergenza ambientale della Terra dei Fuochi, nella speranza che venga ribattezzata Terra Produttiva e di Lavoro.
Si chiede pertanto che venga accelerata l’individualizzazione e l’immediata bonifica delle aree contaminate tra Napoli e Caserta.
La lettera aperta riguarda Bagnoli; si proclama necessaria una netta distinzione nonché sinergia di ruoli tra il Governo, che dovrà sovraintendere alla bonifica del suolo e del mare con specifici strumenti attuativi; il Comune, attraverso la predisposizione di piani urbanistici realistici e sostenibili in tempi ravvicinati; le forze imprenditoriali che dovranno essere incoraggiate a portare avanti il nuovo sviluppo produttivo dell’area.
Tra i piani previsti dalle vecchie amministrazioni locali e ancora non portati avanti, compare la fondamentale rivitalizzazione del centro storico, i cui fondi europei destinati sono in notevole ritardo. Essenziale anche il correlativo avvio di politiche di manutenzione del patrimonio edilizio, specie in seguito al recente tragico incidente alla Galleria Umberto.
Matteo Renzi leggerà inoltre del progetto di risanamento delle periferie urbane, in primis di Scampia allo scopo di integrare pienamente alcuni difficili territori nella Città metropolitana.
Preminente per lo sviluppo economico non solo di Napoli, ma direttamente dell’intero Paese in crisi, è il rilancio del Porto della Città. Nella lettera si chiede espressamente che vada avanti il programma per la sua modernizzazione, avviato senza concretezza da anni. Il Governo giunga presto a nominare ed affidare quindi la carica di Presidente dell’Autorità portuale a personalità dalle elevate competenze manageriali.
Dunque una lettera che farà sudare il suo destinatario alla vigilia di Ferragosto.
Una vigilia da trascorrere nella calorosa Napoli che si prospetta di fuoco per il giovane premier italiano, sia dal punto di vista meteorologico che politico.
Nina Panariello