Dimenticate i banchi di scuola, le lezioni piatte e tediose che prosciugano di personalità la vita che pulsa nei versi dei geni letterari e che fa battere ancora il loro cuore attraverso i secoli. Giacomo Leopardi è raccontato come mai è stato fatto nel film Il giovane favoloso di Mario Martone e nell’horror a fumetti Déjà Vu – Universi Paralleli, riaccendendo un interesse nuovo sulla vita e sulle opere del poeta di Recanati.
Il giovane favoloso, in concorso alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia, è stato accolto con una standing ovation di pubblico e di critica, conquistando il Leone d’Oro 2014.
Il film vede la regia e la sceneggiatura a cura di Mario Martone, la fotografia di Renato Berta, il montaggio di Iacopo Quadri, le musiche del dj berlinese Sascha Ring e la produzione di Palomar e Rai Cinema.
Nel cast: Elio Germano che veste magistralmente i panni di Giacomo; Isabella Ragonese, nel ruolo di Paolina Leopardi; Anna Mouglalis, Michele Riondino che interpreta Antonio Ranieri; Massimo Popolizio nel ruolo del padre del letterato. Il film approderà nelle sale italiane il prossimo 16 ottobre.
Il giovane favoloso offre un ritratto alternativo di Leopardi. È la sua biografia e la sua personalità inframmezzata dalla « … lettura di alcune delle sue opere più importanti, accompagnate da immagini e visioni che sembrano emergere direttamente dalla mente del poeta».
«Affrontare la vita di Leopardi – ha spiegato Mario Martone – significa svelare un uomo libero di pensiero, essenzialmente un sovvertitore, un uomo nato alla fine del ‘700 quasi per caso poiché il suo pensiero è un mobile, non appartiene al suo tempo: ha una natura antica che però sa guardare molto in avanti.
Tutto questo a partire dalla spinta che provava nello scrivere sentendo la propria anima, il proprio corpo gettato nella rete dei rapporti familiari, della società. Tutto quello che scrive Leopardi è autobiografico.
È un poeta che parla a chiunque senta l’urgenza di rompere le gabbie che dall’adolescenza in avanti tutti noi percepiamo intorno: la famiglia, la scuola, la politica, la società, la cultura.
Le mediazioni, le ipocrisie con cui siamo costretti a fare i conti lui non le tollerava e finiva per rompere queste gabbie una ad una rendendosi la vita inevitabilmente molto scomoda. Leopardi parla a chiunque sia giovane, non solo anagraficamente, proprio per l’impulso verso la libertà che lo caratterizzava».
Un passo oltre si è spinta la miniserie horror a fumetti Déjà Vu – Universi paralleli di Pietro Favorito e Giuseppe Guida, Cuore Noir Edizioni, nata dagli studi di Radio Capital, con il primo numero Parole Rubate, in edicola lo scorso 19 luglio.
Il protagonista è Dorian Ferri, speaker di una trasmissione notturna della radio, interessato alla fisica quantistica e agli universi paralleli. In Parole rubate fa i conti con un’anima inquieta, che vuole vendicarsi delle ingiustizie subite e dell’oblio in cui è stata relegata.
La soluzione del caso fa emergere un fatto sconcertante e reale: alcuni versi, riportati nel fumetto, dimostrerebbero che il poeta Giacomo Leopardi si sia fortemente ispirato all’opera Scherzi d’Ingegno, risalente al 1677, del poco noto intellettuale Francesco Antonio de Virgiliis.
La scoperta del presunto plagio è stata fatta dalla professoressa Vittoria Ribezzi, attraverso accurate ricerche. Ribezzi ha anche pubblicato un libro: Scherzi d’Ingegno, la fonte segreta del pessimismo leopardiano affinché il frutto dei suoi studi vedesse la luce, ma dopo un primo interesse della stampa, è calato il silenzio sulla vicenda.
Pietro Favorito, ideatore di Déjà Vu, ha sottolineato: «Si tratta di riconoscere a Francesco Antonio de Virgiliis quel posto nella letteratura e nella memoria degli Italiani che gli spetta. È con questo spirito che ho deciso di aprire Déjà Vu con Parole Rubate.
L’idea di base della miniserie è, infatti, quella di partire da un evento o un personaggio noto del passato e di presentarli per quegli aspetti che magari sono meno conosciuti, ma non per questo meno interessanti e avvincenti.
In questo modo speriamo di avvicinare i nostri lettori alla lettura in senso lato, e non solo del fumetto in sé; e di appassionarli e mettere loro la pulce della curiosità nell’orecchio, per spingerli ad approfondire quei particolari della realtà storica che maggiormente li hanno colpiti.
Ecco che in Parole Rubate, come in tutti gli altri episodi, la realtà si lega alla fantasia, alla cronaca degli storici si sovrappone la voce del popolo, la fisica quantistica si allea con la speranza, all’incubo trova rimedio la follia».
Per approfondimenti:
Anteprima Déjà Vu – Universi Paralleli: http://issuu.com/ladymafia/docs/pdf_dv1
Contatti della Cuore Noir Edizioni:
- Pietro Favorito www.facebook.com/pietrofavorito; 338 800 1891
- pagina web: www.facebook.com/dejavu.universiparalleliufficio
Tiziana Muselli