PORTICI (NAPOLI) – Nella nuova Giunta è arrivata una ventata di freschezza: Valentina Maisto, classe 1985, laureata in Giurisprudenza, avvocato, ricercatrice universitaria.
Proveniente dal gruppo Go! la dottoressa Maisto, assessore alle Politiche Giovanili con delega a Pace e Cooperazione Internazionale – Partecipazione – Legalità – Rigenerazione Urbana – Sport, è la new entry della Giunta Marrone insieme all’ avvocato Alberto Fiorillo, assessore alla Municipalità con delega ad Affari Generali – Servizi Demo-Elettorali – Gestioni Fitti Attivi e Passivi ed oneri connessi – Politiche Occupazionali e per la Formazione – Innovazione tecnologiche – Valorizzazione patrimonio – Risorse Umane – Protezione Civile – Servizi Cimiteriali.
Lo Speaker ha incontrato Valentina Maisto per conoscere i suoi programmi. Ecco chi è e quali sono.
Quali sono le difficoltà che incontra una donna che ricopre un incarico istituzionale?
In verità, pur essendo avvocato, attualmente non esercito la professione. L’anno scorso ho terminato il Dottorato di ricerca in Diritto Penale e ho anche partecipato alla stesura di un testo che tratta in particolare il fenomeno dell’emigrazione, anche dal punto di vista dell’impatto economico e criminologico, Profili penalistici dell’immigrazione.
Ho maturato l’abilitazione per l’esercizio della professione forense, continuando sempre a fare politica e sono appena tornata dall’Irlanda, dove ho soggiornato per motivi di studio.
La mia famiglia è ancora quella nucleare; non essendo sposata, ho quindi tempo a sufficienza per dedicarmi agli incarichi che mi sono stati assegnati.
Certo, per una donna giovane tenere insieme una serie di equilibri non è semplice. Bisogna innanzitutto dare un ordine alle priorità in quello che si fa.
Quali sono le sue priorità?
Il mio primo interesse è sempre stato il collettivo, cioè ragionare da membro di una comunità. Il mio orizzonte è stato sempre la ricerca di in’alternativa possibile, tanto che spesso ho declinato interessi personali a vantaggio di questa prospettiva, imprescindibile da quella personale.
In particolare può illustrare i target della delega di Rigenerazione urbana?
Rigenerazione urbana significa lavorare nei quartieri, soprattutto in quelli in situazione di degrado, dal punto di vista non solo sociale ma di riqualificazione della zona, senza consumo di nuovo suolo. Praticamente la finalità è riprendere tutte quelle peculiarità già presenti con le loro attività, che possono essere di tipo meramente estetico, come i giardini pensili di molte città metropolitane, per intenderci. Naturalmente anche rigenerazione culturale e sociale, ambientale, valorizzando gli aspetti artistici, storici, culinari … È una forma di investimento sul territorio teso alla valorizzazione e alla riappropriazione del patrimonio della Città.
Saranno selezionati una serie di percorsi in vari punti di Portici; con la collaborazione di comitati di quartiere e associazioni, favoriremo l’adozione di diversi siti in modo da stabilire una forma concorrenziale tra pubblico e privato.
Lei fa parte del gruppo Go! Qual è esattamente la mission del movimento ?
Go! è nato da un’idea del consigliere Mauro Mazzone, fortemente impegnato sul territorio, che ha il polso delle associazioni e attività giovanili. Ha avuto l’intelligenza di mettere assieme una serie di persone che avevano competenze specifiche e profili estremamente diversi. Praticamente lo specchio di uno spaccato di società e della condizione materiale ed esistenziale del momento. Ancora oggi è la spinta propulsiva del movimento.
In campagna elettorale Go! è stato in grado di stilare un programma con idee e spunti offerti da persone che avevano dato un contributo differenziato. Oggi posso mettere a disposizione questo bagaglio collettivo con la possibilità di raggiungere tutti: una delle mie deleghe è la Partecipazione. Infatti la settimana prossima ho programmato un incontro con parti sociali, stampa e associazioni per rimettere sul banco tutte le questioni ed individuare insieme le possibili soluzioni e gli strumenti per realizzarle.
Questa è la stessa mission che intendo applicare a tutte deleghe che mi sono state assegnate: ad esempio guardare allo Sport come nodo centrale per l’aggregazione e l’integrazione. Lo Sport è anche un settore strettamente legato alle Politiche sociali e allo sviluppo del territorio e non dev’essere solo una valorizzazione del pubblico ma anche del privato.
Come pure avrò uno sguardo attento sulla Legalità, che non è solo, come spesso viene intesa, diritto di sicurezza, ma soprattutto sociale. L’intenzione è quella di impegnarsi in una serie di campagne che vanno dall’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, contrasto alla povertà, incarichi che con Pace e Cooperazione internazionale sono legati da un fil rouge che porta ad un miglioramento complessivo delle condizioni materiali, parte di un progetto collettivo.
Questa è Valentina Maisto raccontata da sé stessa: linfa giovane, entusiasmo e tanta competenza. Continueremo con piacere a seguire le sue molteplici attività.
Tonia Ferraro