NAPOLI – La terza giornata di campionato oscura le principali concorrenti alla corsa verso lo scudetto, Milan e Napoli , puntando i riflettori sulle due possibili sfidanti anche per questa stagione: Juventus e Roma.
La scorsa goleada rossonera, che aveva illuminato gli occhi dei tifosi dagli spalti del Tardini, ha lasciato spazio al riaffioro dei vecchi errori milanisti: limiti di personalità e tattici, questi ultimi almeno arginabili con un possibile vero 4-3-3 da schierare per la partita di Empoli.
La giusta occasione per Allegri di prendersi la rivincita contro la società che lo aveva esonerato è arrivata grazie a un infallibile Tevez, che al 71’mette a segno da triangolo al limite con Pogba, ridando conferma dello stile bianconero che sa trovare la giocata giusta al momento giusto senza mai innervosirsi.
“Tanta roba” anche per la Roma che in un Olimpico protagonista del ritorno di Zeman, è lodevole di un successo comodo, favorito da un Cagliari che propone poco o nulla e blindato già nel primo quarto d’ora di gioco (Destro 11’; Florenzi 13’). Il centrocampista Florenzi dà agli spettatori un esempio di valori: subito dopo il gol, violando ogni regola di gioco, corre sugli spalti impazzito di gioia per abbracciare nonna Aurora.
L’ottimo risultato del Napoli in Europa League non equivale al decollo in campionato, dove gli azzurri pagano ancora una volta le scelte tattiche di Benitez che all’inizio del match lascia fuori Mertens, Callejon e Hamsik. Come dire: “Chi non risica non rosica!” E, invece, il Napoli non incassa nessuna vittoria, battuto da un laborioso Danilo al 25’del secondo tempo.
Il Verona è a sorpresa terzo in classifica, nonostante non brilli di luce propria. Vigile nel non scoprirsi soprattutto nel secondo tempo, quando il Toro aveva provato a scuotersi, nonostante l’infortunio di Benessi. Decide l’incontro la rete di Ionita al 66’, primo gol moldavo in assoluto nella storia del Campionato italiano. Il tecnico torinese Ventura sbaglia quasi tutto, sempre più afflitto dal dramma della partenza di Cerci, che in coppia con Immobile andrebbe sostituito dalla nuova Amauri-Quagliarella: attaccanti che però parlano ancora due lingue diverse. Brutte protagoniste della serata granata le papere di El Kaddouri, sul doppio rigore parato da Rafael.
I 33 gradi allo stadio Barbera fanno già presagire il clima caldo della serata palermitana che non premia i rosanero sebbene fossero andati in vantaggio sin dal 3’ con uno scatenato Vazquez che mette a segno grazie a un impappinato Vidic.
All’Inter vengono annullati addirittura 2 gol. La mossa azzardata del cambio modulo però ripaga il tecnico livornese (3-4-1-2) dando vita al gol del pareggio, un rasoterra di Kovacic al 42’.Ciliegina sulla torta l’espulsione di un furibondo Iachini, che comunque evita un’altra beffa dopo quella di Verona.
Soffre più del dovuto la Fiorentina di Montella, ma come spesso è il suo carattere a fare la differenza: splendido sinistro raso terra da fuori area di Kurtic (58’) e due parate miracolose di Neto.
I bergamaschi subiscono il torto di aver sprecato troppo, specie nella ripresa e un Saturno contro che fa beccare un clamoroso palo a Boakye al 16’ del primo tempo, episodio che altrimenti avrebbe cambiato le sorti del match.
Shock allo Stadio Dino Manuzzi per il Cesena, la cui strada verso la salvezza è probabilmente ancora lunga: colpisce 2 volte in 2 minuti (Marilungo 30’, Defrel 32’), ma d’un tratto, ingenuo e insicuro subisce la rimonta dell’Empoli, trascinata dall’uragano Simone Verdi, in comproprietà tra Milan e Torino ( Tavano 55’rig. ,Rugani 72’).
Dorme sogni sereni Gasperini che festeggia la sua prima vittoria della stagione sulla panchina del Genoa, grazie alle mostruose parate di Perin, prima su Lulic, poi su Anderson.
Sa essere cattivo il calcio quando regala tre punti al Genoa, dopo che la Lazio ha dominato indiscussa per tutto il primo tempo e in parte anche nel secondo grazie alle strepitose giocate di Candreva. La palla è rotonda, si sa, e basta approfittare di un’espulsione da doppio giallo di De Vrij che l’ingresso in campo di Pinilla decide il beffardo incontro: dopo pochi minuti, su suggerimento di Perotti si tuffa di testa e mette a segno all’87’.
Pareggio equo è lo 0-0 fra Sassuolo e Sampdoria: gara divertente, ma priva di nitide occasioni che accontenta gli emiliani, reduci dai 7 gol inflitti dall’Inter. Non rende certo onore alle recenti dichiarazioni di Mihajlovic, aggredito con un pugno a Nervi da un esagitato, in cerca di continuità per i blucerchiati, dopo l’ottimo risultato contro il Toro della scorsa settimana.
Infernale quest’ultima per Donadoni , che durante l’allenamento del suo Parma, aveva dovuto fare i conti con l’aritmia di Biabiany e l’operazione d’ernia di Cassani.
Dopo l’inferno può esserci il paradiso. Tutto merito delle geniali scelte tattiche del mister parmigiano e dei mancati cambi di Corini, incapace di difendere il vantaggio a opera di Izco (4’), sottovaluta il momento in cui la squadra è in calo fisico e ha bisogno di forze fresche. Una gara densa di emozioni fino alla fine quando Paloschi al 82’sul 2-3 prova a riaprire le danze, ma il risultato è ormai deciso dalle magie di Cassano, autore della doppietta ( 65’;77’) e dell’assist al bacio per Coda al 76’.
Nina Panariello
(foto: Ansa)