Roger Federer conquista il suo primo Master di Shangai, uno dei tre tornei 1000, assieme a Roma e Montecarlo, in cui il 17 volte campione Slam non aveva ancora alzato al cielo un trofeo.
Il 33enne di Basilea veniva da un torneo in cui solo l’argentino Leonardo Mayer era riuscito a fargli perdere un set in una partita che l’aveva visto peraltro annullare ben cinque match point.
E dire che Roger in semifinale se l’era dovuta vedere con il numero uno del circuito, Novak Djokovic, e sapeva che lì si sarebbe dovuto giocare tutto, facendo partita perfetta. E l’ha vinta (6-4/ 6-4), in quella che a tutti gli effetti è stata la finale anticipata.
Ma Gilles Simon non è stato da meno nel suo cammino verso la sua seconda finale di un 1000: il francese ha sconfitto due top-ten (Wawrinka e Berdych) ed ha mostrato di poter impensierire chiunque, con il suo gioco fatto di pazienza e geometrie.
È Simon a partire meglio: si guadagna due palle break con un gran rovescio lungolinea nel game d’apertura, e subito si porta in vantaggio. Il francese, che disegna molto bene il campo con traiettorie davvero precise, riesce a mettere in difficoltà un Federer un po’ pesante sulle gambe e che non riesce a giocare in scioltezza nonostante la bassa percentuale di prime dell’avversario.
Ma dopo un paio di turni di servizio tenuti a 0, sul 5-4 Roger mette a segno il contro-break che rimette la partita in parità. L’inerzia ora è a favore dello svizzero, che sul 6-5 ha a disposizione due set point sul servizio di un Simon che comincia a sentire la pressione
Il francese però è bravo ad annullarli con con un serve and volley ed un ace e si guadagna il tie-break.
Nel tie-break l’intensità sale e, dopo un minibreak conquistato da Simon, lo svizzero mette la freccia e al terzo set point chiude (8-6) con un gran rovescio lungolinea, l’unico rovescio vincente della sua partita.
Simon nella pausa del set è costretto a chiamare il fisioterapista per un problema, probabilmente alla schiena. Ma il francese cala solamente nella velocità del servizio e nonostante rischi per ben tre volte di perdere il servizio, due sull’1-1 e un’altra sul 3-3. Resiste con i denti e si tiene a galla nel punteggio.
Federer gioca con maggiore prudenza rispetto alla semifinale contro Djokovic, e limita le discese a rete prediligendo lo scambio da fondo.
È equilibrio fin quando – sul 6-5 – lo svizzero annulla 2 set point che avrebbero riaperto il match, e al tie-break fa valere ancora una volta la sua superiorità: converte il primo match point sul 6-2 e conquista il secondo titolo 1000 in stagione, il 23esimo della carriera.
Gianlorenzo Attanasio