In questi giorni stiamo assistendo a scene terribili di città intere travolte da fiumi in piena, da torrenti di lava e di fango.
Un diluvio, una nazione che affonda sotto gli occhi impauriti di cittadini impotenti davanti a questa forza devastante della natura: l’acqua.
Vogliono farla passare per calamità naturale, per un inevitabile disastro causato dalla imprevedibile forza della natura. Così non è.
Non è possibile che stia accadendo quello cui stiamo assistendo. Argini che si sbriciolano, pezzi di montagne che scivolano travolgendo case e strade, fiumi di fango che invadono tutto ciò che si trova sul loro passaggio, cascate di acqua che superano dislivelli stradali.
Non è la forza della natura la sola colpevole: è l’incuria, la speculazione, la corruzione, la mancata opera di prevenzione e di progettazione di messa in sicurezza del territorio ambientale.
È la politca che da decenni amministra in cattivo modo il nostro territorio la vera responsabile. Un disastro ambientale che sembra essere la metafora della situazione economica e sociale del nostro Paese, l’Italia. Un Paese tra i più belli al mondo sotto il profilo storico, artistico e ambientale.
Con la nostra noncuranza siamo stati capaci di portare alla distruzione una delle meraviglie del mondo che in tanti ci invidiano.
A mio avviso, altri complici e più colpevoli dei politici sono gli intellettuali, gli storici, le sovrintendenze, artistiche e ambientali, e tutti gli organi istituzionali competenti. I quali, avendo tutti gli strumenti sensibili per misurare e proteggere la preziosa bellezza e il genius loci dei nostri luoghi, sono rimasti in silenzio, assistendo allo sfascio che da decenni si perpetra in Italia.
Purtroppo nessuno di loro ha mai fatto niente veramente affinché non si compissero scempi come questi. Come al solito solo alcune voci isolate hanno dato l’allarme ma puntualmente sono state snobbate ed inascoltate.
Noi non abbiamo bisogno di chi dà l’allarme. Noi abbiamo bisogno di serie politiche ambientali che salvaguardino e proteggano il territorio da eventuali tragedie.
Non ci venissero a dire che non ci sono soldi, perché i soldi per altre cose meno urgenti, come la corsa agli armamenti o cose di questo genere, li fanno uscire subito. Purtroppo la verità è che, senza alcuna distinzione di bandiere, oggi siamo governati da una incultura imperante che regola tutti i processi decisionali nella trasformazione dei territori.
Come pure, l’Italia tutta non ha bisogno di essere rivalutata o di politiche di riutilizzo, e tutte quelle cose che ci proprinano per farci credere che sia promozione della bellezza del nostro Paese. La Bellezza dell’Italia è da sempre riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Quelle politiche perverse di promozione della bellezza servono solo a sprecare soldi pubblici.
L’Italia tutta, da Aosta a Lampedusa, ha semplicemente una estrema necessità: quella di essere tutelata e protetta.
L’Italia tutta non può essere massacrata da loro, da questa gente, mafiosi, camorristi o famelici e incolti politici!
La nostra terra contiene una eccezionale memoria. Ha incredibili e straordinarie potenzialità. Nel suo destino ha la Bellezza. Vive su un grandissimo territorio ricchissimo di uno straordinario significato simbolico che deve essere protetto ad ogni costo e con tutte le nostre forze, perché è il significato della nostra memoria, ovvero il significato di noi stessi. Non possono distruggere tutto, impadronendosene e appiattendo i caratteri dei luoghi. Questa gente non può e non deve impadronirsi dei luoghi della nostra memoria.
Non è la natura, sono loro che stanno distruggendo la Bellezza in Italia. Sono loro che hanno come obiettivo l’arricchimento personale, che stanno operando un inarrestabile appiattimento delle diversità.
Loro sono come il demonio.
Loro, i politici che ci governano da decenni, alla pari dei camorristi e dei mafiosi, sono la manifestazione della forza del male che si oppone e contrasta il bene.
Mario Scippa