NAPOLI – Il volume “Caravaggio. Le Sette Opere di Misericordia” rappresenta la prima ed unica monografia sulle Opere di Misericordia del Caravaggio, uno dei dipinti capitali per le sorti della pittura del ‘600.
L’opera è conservata a via Tribunali sull’altare maggiore della chiesa del Pio Monte della Misericordia ed è la rappresentazione delle sette opere di Misericordia corporali.
L’attenta ricostruzione delle vicende storiche e documentarie della pala caravaggesca si affianca all’analisi incrociata dello stile e dell’iconografia dell’opera, i cui complessi significati trovano qui una possibile spiegazione anche alla luce dei nessi che legano il Merisi alla committenza dei Governatori del Pio Monte e, più in generale, al contesto sociale e culturale della Napoli del tempo.
Ne deriva una lettura integrale ed ancora in buona parte attuale dell’esperienza napoletana del Caravaggio e della sua stretta cerchia, che a Napoli più che altrove seguirà, in modo fedele e duraturo, la rivoluzione naturalistica del grande artista lombardo.
Stampato per la prima volta a Salerno nel 1984 da Cooperativa Editrice 10/17, l’opera di Vincenzo Pacelli, andata da tempo esaurito, si presenta qui in una nuova edizione, curata da Gianluca Forgione, ed arricchita, oltre che di una nuova veste redazionale e di un più ricco apparato iconografico, anche della presentazione istituzionale del Governo del Pio Monte e di una premessa del curatore, utile a contestualizzare la fortuna del libro nella storiografia del secondo ‘900 e, più specificamente, negli studi caravaggeschi dell’autore.
Vincenzo Pacelli (1939-2014), professore emerito dell’Università degli Studi Federico II, nacque a San Salvatore Telesino (BN) I suoi maestri furono Valerio Mariani e Ferdinando Bologna.
Autore di numerosi saggi e monografie sull’iconografia e la storia sociale dell’arte, Pacelli fu tra i maggiori studiosi del Caravaggio.
Nel 2012, dopo un’approfondita analisi degli ultimi anni di vita del di Michelangelo Merisi pubblicò un saggio dove sosteneva tra l’altro che la morte del grande artista sarebbe avvenuta nel Lazio nella prigione di Palo, frazione di Ladispoli, per omicidio e non a Porto Ercole, Toscana, per malattia.
All’incontro, previsto per febbraio, ci sarà l’intervento di amici e colleghi che ricorderanno Vincenzo Pacelli avviandone una riflessione sul valore del suo contributo agli studi storico-artistici.
L’iniziativa è senza scopi di lucro e il ricavato sarà destinato interamente alle produzione del volume e all’organizzazione della giornata di studi.
Roberto Scognamiglio