NAPOLI – Il G.I.S.O.O.S. (Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell’Osteoporosi Severa) è una società scientifica che si propone di promuovere e favorire la ricerca nel campo dell’osteoporosi severa, delle fratture da fragilità e delle patologie del metabolismo osseo in generale.
Il gruppo cura i rapporti con le altre Associazioni Scientifiche Nazionali e Internazionali, con i Ministeri, le Regioni, gli Organi Professionali, i gruppi cooperativi di ricerca clinica di base e le Istituzioni in genere.
Il III Congresso nazionale GISOOS, tenutosi alla sede congressuale
Hotel Royal Continental di via Partenope dal 30 novembre al 2 dicembre, è stato organizzato dal professor Giovanni Iolascon della S.U.N. ed ha visto alternarsi al tavolo dei relatori studiosi provenienti da tutta Italia.
Argomento principale del congresso è stata l’osteoporosi e le conseguenti fratture da fragilità che rappresentano i maggiori problemi socio-sanitari del mondo occidentale.
In Italia, le statistiche affermano che 3,5 milioni di donne e circa un milione di uomini sono affetti da osteoporosi, numeri destinati ad aumentare in quanto si prevede che nei prossimi 20 anni la percentuale della popolazione italiana al di sopra dei 65 anni d’età aumenterà del 25%.
Secondo i dati del Ministero della Salute, il numero di fratture vertebrali in Italia supera i 100.000 casi all’anno, e nel periodo 2000 – 2005 ci sono stati 507.671 casi di fratture d’anca nella popolazione italiana oltre i 65 anni, con un incremento quasi del 30% di ospedalizzazioni in 6 anni.
La World Health Organization definisce l’osteoporosi come «un disordine scheletrico caratterizzato da compromessa resistenza ossea che predispone ad un aumento del rischio di frattura» e viene diagnosticata nelle donne quando la BMD è di 2,5 deviazioni standard (SDS) o più al di sotto della media per le giovani donne sane.
Viene definita “osteoporosi severa” la condizione di pazienti che oltre ad avere un basso valore della MOC (< -2,5 DS di Tscore), hanno subìto anche una frattura alla colonna vertebrale, all’anca o al polso o in altra regione tipicamente sede di osteoporosi.
Secondo gli studiosi del GISOOS, la gravità dell’osteoporosi dipende non solo dai dati densitometrici, ma implica il verificarsi di almeno una delle seguenti condizioni:
- aumento del rischio di mortalità;
- peggioramento della qualità della vita e della disabilità;
- presenza di comorbidità con aumento del rischio di cadute;
- la presenza di almeno una frattura da fragilità.
Durante i tre giorni di lavori è emersa la consapevolezza che l’osteoporosi è una delle patologie più diffuse nel sesso femminile e rappresenta causa di mortalità ed invalidità pari a quella dell’infarto del miocardio nell’uomo.
Sulla base di questi dati si è discusso sulle varie terapie farmacologiche, sul trattamento chirurgico delle fratture e sul trattamento riabilitativo sia in fase preventiva che post chirurgica.
Oltre alle ben note fratture di femore e di vertebre, non trascurabile è l’incremento delle fratture di omero. Recenti i progressi della chirurgia attraverso l’impianto di protesi di spalla , argomento trattato dal professor Raffaele Russo.
Ancora una volta Napoli ospitando un evento di carattere nazionale ha confermato il proprio ruolo di capitale della cultura scientifica del Paese.
Molto bello il momento di cultura artistica durante la serata inaugurale con il concerto di canzoni classiche napoletane tenuto dal duo musicale Maria Ercolano, soprano, e Patrizia Rocco, pianista, che hanno eseguito una decina di brani fra i più rappresentativi del repertorio partenopeo.
Antonio Vitale