SORRENTO – All’Artis Domus si sta svolgendo con successo all’insegna di letteratura e cinema di qualità, promosso dal Circolo Endas Penisola sorrentina Onlus, un ciclo di quattro incontri, di cui i primi due si sono svolti venerdì 28 novembre, venerdì 5 e domenica 7 dicembre.Il quarto e ultimo incontro è in programma per la prossima domenica 14 dicembre.
La nuova stagione della rassegna Endas – trentatreesima edizione degli “Incontri al buio sotto le stelle”, e sesta edizione del salotto culturale “All’ombra del Tasso”- è stata inaugurata dal direttivo dell’associazione di promozione culturale, Adele Paturzo, Antonio Volpe e Carlo Alfaro, con il thriller psicologico “Io sono dolore” di Maria Rosaria Selo, Kairos Edizioni), e il film premio Oscar “Mystic River” di Clint Eastwood.
La seconda serata del ciclo si è tenuta la presentazione di “Sorrento Movies. Il cinema in Costiera”, Editore La Conchiglia, di Antonino De Angelis, santanellese, un libro ricco di foto e aneddoti su oltre cento di pellicole ispirate o girate a Sorrento e dintorni, e la proiezione dello strabiliante “Pompei” , girato nel 2014 con le moderne tecnologie digitali dal regista Paul W.S. Anderson.
Il terzo appuntamento di questo ciclo cine-letterario ha visto invece la presentazione del libro “Ossessioni pericolose” di Pina Parisi (KIMERIK Edizioni), un romanzo che dosa sapientemente introspezione psicologica e atmosfere noir al ritmo serrato del miglior thriller americano, e a seguire un altro piccolo gioiello, il film “Nove regine” di FabiánBielinsky, un noir argentino del 2000 che racconta la storia di due truffatori alle prese col “colpo della vita”, in un’Argentina sull’orlo del crack finanziario.
Un grande film, sorretto da una sceneggiatura a scatole cinesi che non perde un colpo, da un cast d’attori affiatatissimo e da un’ambientazione suggestiva – una Buenos Aires meravigliosamente fotografata da Marcelo Camorino – dove si stempera con ironia la tensione dell’intrigo giallo e conducendo lo spettatore, senza un attimo di respiro, verso un incredibile e strepitoso colpo di scena finale.
Non da meno il romanzo, commentato in sala da Lucrezia Trovato e Laura Del Piano, rispettivamente Presidenti delle commissioni Pari Opportunità di Sorrento e Sant’Agnello, e Maria Grazia Santucci, psicoterapeuta napoletana.
Un inconfessabile segreto di famiglia si nasconde dietro i sogni di Claudia. Un segreto che è il leit-motiv di tutta la narrazione intrisa di sentimenti ed emozioni vissute al limite del proibito e della morale, di passioni esclusive quanto pericolose.
Claudia è una moglie tradita. Pur non avendone le prove, il distacco e la freddezza di suo marito Walter sono la testimonianza tangibile che qualcosa nel suo matrimonio è irrimediabilmente terminato. Quello che non immagina però è che Walter, un chirurgo plastico di nobili origini sabaude, è coinvolto in una passione morbosa che, se venisse scoperta, getterebbe fango sulla sua nobile casata e manderebbe in frantumi la facciata di perbenismo ed aristocrazia che da generazioni contraddistingue la sua famiglia.
Improvvisamente, la voce che fin da bambina Claudia sente nella sua testa torna con insistenza e quel passato doloroso così pietosamente occultato tra le pieghe della memoria, chiede di ritornare a galla. Un oscuro dramma consumato in un luogo sconosciuto e in un tempo remoto è l’ossessione di Claudia, sempre in bilico tra un presente di donna offesa e un passato intriso di memoria negata e legami spezzati.La sua storia si svela nel confronto con gli altri personaggi che, come in un complicato gioco delle parti, manifestano il loro lato più oscuro, e a nulla servirà seppellire i ricordi sotto lo strato effimero dell’oblio. Quel mondo onirico caparbiamente ignorato imporrà la sua voce attraverso flashback e incubi fino alla rivelazione del tragico epilogo.