L’origine dell’albero di Natale

  • Post author:
  • Post category:Attualità

albero_Natale_SanPietroL’albero di Natale con le suoi luci variopinte, gli addobbi colorati, sintetico o vero, di fogge diverse ed originali, da sempre è il grande protagonista della festività natalizia, richiamandone l’aurea magica e favolistica, simbolo di una tradizione consolidata.
Ma qual è la sua storia? Quali sono le sue origini?
Nei culti pagani l’albero attraverso la fioritura rappresentava il simbolo della vita e del suo rinnovarsi dopo l’inverno. L’abete in particolare essendo sempreverde simboleggiava il perpetuarsi della vita.
Inoltre, nell’Europa del centro-nord sembra che un rito propiziatorio che celebrava il solstizio d’inverno prevedesse d’incendiare un albero per illuminare la notte con la sua fiamma.
In quest’area europea poi cristianizzata, secondo antiche leggende le piante fiorirono in seguito alla nascita di Gesù. Ciò ispirò la tradizione di mettere in acqua rami di melo o di ciliegio perché germogliassero durante l’Avvento o il Natale e con cui adornare le case.
L’origine dell’albero natalizio risale alla Germania del Medioevo, quando la sera del 24 dicembre si celebravano i misteri religiosi degli “Adam und Eva Spiele”, i giochi di Adamo ed Eva.
Sul sagrato delle chiese venivano messe in scena rappresentazioni bibliche ispirate all’Eden i cui personaggi erano Adamo, Eva, il diavolo e l’angelo, mentre l’albero del bene e del male, un melo, fungeva da elemento scenografico. Con il tempo si utilizzò un abete, in quanto si riteneva che il suo dono di essere sempreverde fosse stato dato da Gesù.
Da questa rappresentazione è derivato il significato cristiano dell’albero natalizio. Infatti, l’albero del giardino dell’Eden, simbolo della caduta dell’umanità, viene associato alla figura salvifica di Cristo e alla Croce – fatta di legno – sulla quale Egli ha redento il mondo. Pertanto, secondo il cristianesimo l’albero diviene simbolo di Cristo, inteso come linfa vitale, e della Chiesa, giardino voluto da Dio sulla Terra.
In seguito, sull’albero, oltre alle mele, si appendevano ostie che richiamavano ancor più fortemente il sacrificio di Gesù sulla Croce.
Nei secoli successivi le ostie furono sostituite da dolci natalizi. Poi fu aggiunta carta colorata, argentata o dorata, simbolo delle offerte dei Magi d’Oriente e la “rosa di Natale”, simbolo del «germoglio che spunta dalla radice d’Isai», essenza stessa di Dio.
Quindi nelle regioni tedesche, in cui era diffusa l’arte vetraria all’albero si aggiunsero anche  palle di vetro colorato e candele, simbolo evangelico di “Cristo luce del mondo”.
Nel tempo, l’abete ha avuto addobbi diversi fino a giungere alla sua veste moderna. Si sostiene che il primo albero di Natale “ufficiale” risalirebbe al ‘400 a Tallin, in Estonia, dove venne eretto nella piazza principale. Intorno vi ballavano giovani alla ricerca dell’anima gemella.
Per molto tempo la tradizione dell’albero di Natale rimase caratteristica delle regioni di fede protestante. Si diffuse in altre nazioni solo dopo il Congresso di Vienna, venendo poi accettata anche negli ambienti cattolici.
In Italia, nella seconda metà dell’Ottocento, il primo albero di Natale venne eretto al Quirinale grazie alla regina Margherita. È però dopo nel primo dopoguerra che si diffuse l’usanza di addobbare l’albero natalizio. Da allora man mano assunse il suo aspetto consumistico.
Degna di nota è la tradizione, introdotta nel 1982 durante il pontificato di Giovanni Paolo II, di allestire un grande albero di Natale in piazza San Pietro a Roma.
È inoltre interessante sapere che l’albero natalizio comparve per la prima volta nella letteratura grazie a Goethe, che amando molto quest’usanza la introdusse nella sua famosa opera “I dolori del giovane Werther”.

Tiziana Muselli