Lungo il Miglio d’Oro, il tratto dell’antica strada regia delle Calabrie che va dal casal Sant’Iorio o San Giorgio a Cremano, proseguendo per Portici e la sua splendida reggia del 1738, fino alle bellissime dimore vesuviane di Ercolano e oltre, come un fiore all’occhiello spicca Villa Favorita.
Originariamente dove ora sorge la Villa vi era un casino di caccia di proprietà della famiglia Berretta, duchi di Simari e marchesi di Mesagne, che nell’anno 1757 venne poi acquistato dal principe di Jaci. La ricostruzione del casino iniziò nel 1758 ad opera di Ferdinando Fuga.
Il principe e generalissimo siciliano di Jaci fu membro del Consiglio di Reggenza nel periodo d’età minore del futuro re Ferdinando IV, quando re Carlo III partì per Madrid per reggere il trono di Spagna nel 1759. La reggenza si sciolse nel 1767. Per testamento il principe di Jaci lasciò a Ferdinando la magnifica Villa.
L’abate Carlo Celano nel 1792 nella sua Guida alle Regali Ville di Napoli e dintorni ne elencò tutte le bellezze.
La Real Villa della Favorita presenta due portoni d’accesso da corso Resina. Il suo parco è dotato di ampi viali con mezzi busti di marmo, spalliere di agrumi, con giochi di mortelle e di bosso. Si estende fino al mare, dove dopo un terrazzo circolare c’è l’approdo privato.
Ampie scuderie per cavalli, 2 cortili, imponente scalea circolare d’ingresso al magnifico palazzo in stile tardo barocco, saloni che si aprono in fuga tra i corridoi illuminati da palchetti, balconcini, grandi finestroni. Un’architettura sanfeliciana riporta finestrini ovali sulla facciata. Volte affrescate da Crescenzo Gamba, un magnifico scalone interno simile a quello di villa Pignatelli di Monteleone a Barra.
La Favorita per i Borbone fu sempre sede di feste e svaghi, la dimora più cara alla regina Maria Carolina d’Asburgo.
Il salone delle feste del piano nobile della villa nel 1798 era dotato di uno splendido pavimento di marmo cesellato proveniente dalla villa di Tiberio a Capri. Il pavimento fu poi rimosso nel 1877 e trasferito nella Reggia di Capodimonte nella sala XXXVII dell’appartamento reale.
Nel 1799 re Ferdinando IV rientrato da Palermo a Napoli liberata dai francesi e dai repubblicani giacobini, grazie all’armata popolare monarchica dei sandefisti del cardinale Fabrizio Ruffo, sbarcò a Portici e alloggiò a Villa Favorita di Ercolano, il cui parco nel frattempo era stata ingrandito verso il mare con l’acquisto dei giardini della vicina Villa Zezza.
La bella villa fu sempre la favorita dei re: vi si tennero grandi feste non solo sotto i Borbone, ma anche durante la breve parentesi del regno di Gioacchino Murat.
Indimenticabili ricevimenti e banchetti vi ebbero luogo. Nel 1768 in occasione della visita dell’imperatore Giuseppe d’Asburgo e Leopoldo Granduca di Toscana, fratelli della giovane regina, ebbe luogo finta battaglia navale davanti il fortino del Granatello di Portici. In serata, a Villa Favorita si tenne un ricevimento danzante.
Così nel 1773, altra memorabile festa in costume: Ferdinando vestito da pescatore e Maria Carolina abbigliata in modo simile con gran divertimento vendettero alla real corte il pesce preso nella battuta mattutina a Mergellina, attorniati da ospiti illustri come i cugini colonnello Vincenzo de Sangro e il tenente colonnello Francesco d’Aquino di Caramanico, liparotti del re.
Ricca di splendidi arredi borbonici e francesi nel 1823 venne dotata di stupefacenti giochi inaugurati in occasione della visita di Maria Luisa Borbone-Parma duchessa di Lucca e di suo figlio Carlo Ludovico.
Nel 1825 alla morte di Ferdinando la proprietà di Villa Favorita passò al suo secondogenito Leopoldo principe di Salerno, che fece costruire nuove scuderie e depositi sul lato orientale e un nuovo alloggio per il suo seguito. Nel 1829 nei mesi estivi e nei giorni festivi aprì al popolo i giochi della Favorita.
Nel 1851 alla morte del principe Leopoldo, la proprietà della Villa passò a re Ferdinando II, che mantenne l’uso pubblico dei giochi. Diede inoltre incarico all’architetto regio Enrico Alvino di Napoli di restaurare e arricchire il parco dei divertimenti.
La Real Villa della Favorita fu nel 1860 per breve tempo sede estiva di Francesco II e Maria Sofia quando si recarono al Real Cantiere Castellamare di Stabia per il varo del nuovo vascello Monarca, e così nel transitare per la reggia di Portici per firmare la Costituzione appena sottoscritta.
Nel 1879 il Real Demanio di Stato concesse la villa fino al 1885 come alloggio al vicerè d’Egitto Ismail Pasha, in esilio con la sua splendida corte.
In seguito il Demanio vendette ad un privato la palazzina prospiciente il mare. Il nuovo proprietario era don Luigi di Iorio barone di San Barbato.
Messa all’asta, la Favorita nel 1893 venne acquistata dalla principessa di Santobuono Emilia Cito.
Nel 1936 divenne proprietà di un istituto militare italiano, destinata ad abitazioni per le famiglie dei soldati. Ospitò anche un convitto orfanatrofio dell’esercito italiano.
Dal 1943 fu sede dei reparti corazzati e blindati dei Carabinieri, poi degli Agenti di Custodia carceraria e infine da alcuni anni è la prestigiosa sede della Fondazione Ente Ville Vesuviane.
Michele Di Iorio