SANREMO (IMPERIA) – Si direbbe che la musica italiana si autocelebra con scadenza annuale in quel di Sanremo. Con i suoi riti e meccanismi, condita di varia umanità, più o meno vippaiola, o molto più spesso presunta tale.
Chiaramente chi vi scrive esprime soltanto un giudizio soggettivo, anche dettato dal fatto di essere cresciuto in un’epoca artigianale della musica in cui i vari stili e generi venivano forgiati nelle cantine, a volte maleodoranti di muffa, fumo e sudore ma dove una creatività a mille sfornava i miti del rock o degli altri generi di quegli anni.
L’aggregazione, condivisione, l’amicizia, la voglia di stare insieme … Oggi si direbbe socializzare. Infine l’aspettativa e le ideologie condivano il tutto.
Poi, si sperava in qualcuno che prima o poi passasse di là, per caso, per valorizzare il lavoro e portarci in questo o quello studio per registrare le nostre creazioni. Processo che poteva durare anni e magari non realizzarsi mai.
Oggi, invece, con l’elettronica si è soli e da soli si possono realizzare prodotti di indiscussa qualità. Con un semplice click li mandi in giro per il mondo e tutti li possono conoscere, apprezzare e condividere oppure ignorare.
E il sancta sanctorum del Fesival di Sanremo non fa eccezioni.
Oggi, martedì 10 febbraio, il Festival comincia con le nuove proposte.
- Rakele, brano ” Io non lo so cos’è l’amore “.Atmosfere “spaziali”, alla RoxyMusic di antica memoria;
- Giovanni Caccamo ” Ritornerò da te “. Sento molto le atmosfere di Battiato, per quanto più orecchiabile;
- Amara con “Credo”, buon pezzo, ben organizzato. Lavoro sulle ottave e salti di nota. Un filo martiniano, qualche accenno blues;
- Enrico Nigiotti ” Qualcosa da decidere”. Cantautorale, ancora nell’inciso le scale alla Battiato;
- Serena Brancale “Galleggiare” un bel brano, atmosfere rarefatte, siamo nel jazz, clima di club. Avrei evitato i violini nell’inciso. Concessione sanremese? Buoni vocalizzi e tenute di nota. Verrà capita? Forse dalla critica?;
- Kutso “Elisa” tra Bennato e lo ska. Come dire, l’importante esserci;
- Kaligola “Oltre il giardino” brano abbastanza rap – Hunt da Salerno ha aperto la strada – testo impegnato, vuol far riflettere. Ma la gente vuole riflettere o divertirsi esorcizzando le difficoltà di questi strani tempi di crisi?;
- Chanty “Ritornerai” tempo lento e marcato, vocalizzo potente e tecnico. C’era anche la Todrani in studio?
Per oggi è tutto. Alla prossima,
Snicky Lou