SAN GIORGIO A CREMANO (NAPOLI) – All’ex Fonderia Righetti di Villa Bruno in via Cavalli di Bronzo il 26 febbraio comincerà “Narrazioni”, una rassegna artistica organizzata dall’Associazione culturale “Nuvole di ardesia” sotto la direzione artistica di Vincenzo Ambrosanio in collaborazione con le Associazioni “Altanur” (San Giorgio a Cremano); “Incanto acustico” (Somma Vesuviana); La Scuola di narrazione NdA.
La manifestazione gode del patrocinio dell’Amministrazione comunale.
7 incontri in cartellone, ove si susseguiranno seminari, eventi letterari, teatrali, musicali e artistici da febbraio a novembre distribuiti sull’intero territorio nazionale. In Campania la sede sarà la Fonderia Righetti.
Le attività programmate hanno come filo conduttore l’indagine sul primo strumento interpretativo e conoscitivo che l’uomo utilizza nella sua esperienza di vita: la narrazione.
La rassegna trova i suoi prodromi nell’idea che le esperienze umane non rielaborate attraverso il pensiero, rappresentino momenti a sé stanti, assolutamente non comprensibili e impossibili da collocare all’interno della parte viva e vitale di una storia, personale o collettiva che sia.
Narrare è porre in connessione fatti interiori ed esteriori, dare un senso e un significato alle cose, accendere luci sulla memoria e la cultura di un popolo, sottrarre il mondo all’oblio.
“Narrazioni” si propone di riscoprire, esaltare e divulgare gli aspetti delle culture locali – napoletana in primis – dimenticati o negati. Dare visibilità al racconto di eventi, sentimenti ed emozioni attraverso forme di espressione diverse. Porre in connessione mondi e culture altre attraverso l’accurata selezione di opere di differenti ambiti culturali.
Uno dei protagonisti di questo evento è Sergio Sivori, napoletano. Ha vissuto lungo tempo a Roma e adesso vive in Spagna. Molto legato al territorio, considera San Giorgio a Cremano parte di sé in quanto parte importante della cultura napoletana. Ha al suo attivo diverse produzioni cinematografiche e teatrali. Giovanissimo si è dedicato allo studio delle tradizioni popolari del sud Italia. Con il film “Ignotus” ha ricevuto il premio come miglior attore al Festival Internazionale del Cinema Libero di Roma e il “Pellicano d’Argento” al Taormina Arte.
Lo Speaker l’ha incontrato davanti a un caffè.
Sergio, cos’è “Narrazioni”?
Quest’iniziativa è stata soprattutto un ritrovarsi con il mio amico Vincenzo Ambrosanio: eravamo compagni di scuola. Dopo tanti anni ci siamo rincontrati e ho scioperto che Vincenzo è molto attivo, una personalità che guida anche una casa editrice, “Nuvole d’ardesia” appunto. Occupandomi di teatro e di cinema sono entrato in contatto con questa sua progettualità di grande qualità, e questo mi ha fatto doppiamente piacere.
Ho quindi collaborato attivamente con l’associazione, e il 4 marzo avrò un incontro con i ragazzi delle scuole medie superiori dove mostrerò una serie di caratteristiche della narrazione dal punto di vista dell’attore. Praticamente la reinterpretazione di un testo che poi si concretizza più specificatamente in una partitura, azione più complessa del performer.
Quali sono le tue attività?
Da anni conduco seminari un po’ in tutto il mondo sull’arte dell’attore. Molti aspetti del nostro mestiere molto spesso si adattano ad una lettura più tesa alla narrazione, per cui tutte le componenti tecniche del lavoro traggono ispirazione da quello che apparentemente può essere un elemento letterario piuttosto che musicale, o pittorici … Non è un prendere a prestito da altre arti ma è invece usarle come trampolino per essere liberi di agire in un spazio scenico secondo la propria sensibilità. I miei studi sono legati proprio a questo, per cui gli aspetti tecnici e creativi sì, ma quello che mi ha sempre interessato è la parte segreta dell’attore, cioè il training che affronta per mettere in vita un corpo che dovrà mostrare la performance, lo spettacolo.
Attori si nasce o si diventa?
Si diventa. Non si nasce nulla, in qualunque arte istinto e talento vanno coltivati con lo studio. Si potrebbe avere un talento e non saperlo. E il talento si logora senza lo studio. I grandi geni hanno dovuto fare i conti con lo studio per scoprire le proprie potenzialità. Il mito del talento puro si sfata nella pratica. Alcune persone hanno costruito la loro carriera sullo studio, mentre altri l’hanno basata esclusivamente sull’istinto e poi magari si sono fermati perché non riuscivano a progredire.
Com’è il mondo dello spettacolo?
In fondo il mondo dello spettacolo non esiste. Ognuno ha in sé una specificità e agisce secondo quello che ha scelto i fare. Perciò non mi sento di dire che ciascun lavoratore dello spettacolo teatrale sia lo stesso di quello che opera in campo televisivo. Sono due cose diverse, come è diverso il doppiaggio o altri arti figurative. Chiaramente l’impulso può essere simile per tutti, ma le vie sono completamente differenti.
Quali sono le aspettative riguardo questa iniziativa?
L’impegno dell’associazione di Ambrosanio, promotrice di quest’iniziativa, è una realtà importante nella zona di San Giorgio anche perché, anche se fa capo ad altre associazioni che partecipano a questo ciclo, ha collegamenti nazionali e internazionali, per cui al di là di quello che può essere la scarsità di alcune informazioni su queste attività, rende questo territorio ancora più ricco per la sua presenza. Quindi voglio augurare alla città di valorizzare questa prima edizione di “Narrazioni” e sostenere sempre queste iniziative, alternative al consumismo in capo culturale, che non porta a nulla. Il coinvolgimento dei giovani è una ricchezza perché sono il nostro futuro e dobbiamo investire su di loro.
Tonia Ferraro