NAPOLI – Ultimi giorni per visitare “Le stanze del desiderio” del grande Milo Manara al Pan di Napoli. Inaugurata all’inizio di aprile, la mostra chiuderà i battenti il prossimo 30 maggio, dopo soli due mesi di esposizione rendendo l’evento ancora più esclusivo e da non perdere. L’evento si inserisce in quello che è il programma principale di Napoli Comicon, il Salone Internazionale del Fumetto, in scena, come ormai da tradizione, alla Mostra d’Oltremare. Milo Manara, maestro veronese della Nona Arte, ovvero il fumetto, è il “Magister” del Festival 2015, anno del suo settantesimo compleanno, diventando così una sorta di presidente culturale a cui è stata dedicata appunto la mostra principale la quale permette di ripercorrere l’intero operato dell’autore de “Il Gioco” dalle primissime storie, di carattere storico e biografico, alle prime incursioni nel fumetto popolare e d’autore, fino alle grandi creazioni che gli hanno donato la fama di più importante autore di fumetti italiano al mondo.
La saga di Giuseppe Bergman, le storie di Miele e di Claudia, le tante collaborazioni con grandi firme del mondo artistico italiano, da Fellini a Celentano, tutte le storie a fumetti saranno in mostra al Pan in un percorso allo stesso tempo cronologico e tematico. Un totale di quasi 120 opere caratterizzate tutte da quella consueta componente erotica per cui Manara è così conosciuto anche fra i non cultori della materia. Manifesto dell’esposizione è senza dubbio un’inedita e bellissima illustrazione originale messa a disposizione da un collezionista partenopeo appassionato come molti dell’opera affascinante e profonda del maestro veronese. Ma un occhio particolare merita anche il Pan, il museo che ospita la mostra, il quale come ha dichiarato l’assessore alla Cultura Nino Daniele durante una conferenza “continua a caratterizzarsi come luogo privilegiato per i diversi linguaggi del contemporaneo e per gli artisti capaci di attrarre e di interessare un pubblico giovanile attraversando generi, poetiche e forme espressive, legate all’immaginario critico metropolitano.”
Melissa De Pasquale