Con la 38esima giornata si conclude un campionato che vede la promozione in A di Carpi e Frosinone, mentre vanno ai play-off Vicenza, Bologna, Spezia, Perugia, Pescara e Avellino. Precipitano in B Parma, Cesena e Cagliari.
Serata da incubo per il Napoli che regala i preliminari Champions alla Lazio e si fa superare da una magnifica Fiorentina che vince sul Chievo e vola in Europa League con la Samp che ci andrebbe eventualmente al posto del Genoa.
La Roma perde con il Palermo, ma non il secondo posto in campionato. Goleada granata. Bene le milanesi. Toni ferma la Juve e si attesta capocannoniere con Icardi (22 reti). Disastro Udinese a Cagliari. Sempre orgoglioso il Parma che pareggia a Genoa. Sassuolo meritevole.
NAPOLI – LAZIO 2-4 Tutto pieno al San Paolo, nonostante le elezioni Regionali. L’atmosfera tesissima, resa assordante sin dal primo minuto dagli insistenti fischi dei tifosi azzurri che non sono serviti a scongiurare che la si trasformasse in un incubo per il Napoli e in un sogno dorato per la Lazio.
La prima occasione Higuain la crea solo dopo un quarto d’ora, ma Marchetti è impeccabile. Un minuto dopo il primo episodio che mostra i segni di un gruppo che non c’è o, meglio, i cui giocatori sono con la testa già altrove, un’altra deludente azione: a porta vuota Callejon tira di un soffio a lato.
Al 33’i partenopei avevano lasciato sbloccare lo 0-0 a Parolo con un formidabile sinistro dai 20 mt. e ancora, avevano dato troppa libertà a Candreva, che spuntando indisturbato dinanzi Andujar aveva segnato dai limiti dell’area (46’).
I tifosi azzurri più impulsivi lasciavano lo stadio già alla fine del primo tempo.
Poi l’inguardabile rigore tirato alto e dunque fuori da Higuain proprio sul 2-2 al 76’: raggiunto il vantaggio, bastava chiudersi in difesa fino alla fine e i preliminari Champions sarebbero stati a portata di mano. Inutili dunque i due gol del Pipita (55’; 64’).
L’espulsione di Ghoulam al 70’per doppio giallo (fallo su Ledesma) aveva riportato le due squadre in parità numerica, dopo l’espulsione di Parolo (62’), ma se un Napoli piuttosto inetto, non sa approfittare delle favorevoli decisioni arbitrarie, come il generoso penalty contestatissimo dai laziali, sembrano la soluzione giusta di uno scontro diretto le reti di Onazi (85’) e Klose (92’).
Gli uomini di Benitez, stamani già sorridente in partenza per Madrid, non avrebbero potuto chiudere peggio la propria stagione, scivolando al quinto posto, superati da un’ammirevole Fiorentina.
CAGLIARI – UDINESE 4-3 Non poteva chiudere peggio la sua più brutta stagione dal 2005-06 l’Udinese, che incassa quattro gol dal Cagliari, caparbio avversario nonostante la retrocessione. La prima rete è opera di Sau, da un errore di Danilo (13’), dopo sei minuti il raddoppio di Joao Pedro. Poi l’episodio che forse ha maggiormente influito sulla sconfitta dei fruliani: l’infortunio alla caviglia di Widmer, sostituito da Aguirre, molto più lento sulla fascia rispetto allo svizzero, anche se poi non riusce ad accorciare le distanze al 44’. Nel complesso però gli ospiti sono distratti e in difesa fanno acqua da tutte le parti, tanto che gli uomini di Festa non fanno che pressare: ci prova prima Cop, ma divora, poi è Mpoku a stupire con un bel tiro in rete al 79’. Immediata e lodevole la reazione di B.Fernandes (81’), peccato che dopo quattro minuti si punisca da solo regalando un autorete su cross di Avelar. Conclude la spettacolare partita l’inutile gol di Thereau (88’) e con questo anche l’avventura di Stramaccioni sulla panchina bianconera. Lo sostituirà Stefano Colantuono.
FIORENTINA – CHIEVO 3-0. I viola chiudono in bellezza la stagione. Aggressivi sin dai primi minuti quando Ilicic spreca da centro area, ma si fa subito perdonare al 12’. I veronesi subiscono la pressione fiorentina come mostra il doppio giallo di Cofie che commette un duro fallo proprio su Ilicic al 69’. In superiorità numerica è tutto più facile, anche se non sempre, quando non si ha la giusta concentrazione e quel sano cinismo: qualità che non sono mancate agli uomini di Montella, specie a Bernardeschi e Badelj che non perdonano (76’;9 4’). Delirio all’Artemio Franchi, complice la notizia della sconfitta partenopea che fa volare la squadra al quarto posto. Il pubblico acclama con gioia l’allenatore napoletano, che però è sempre più in partenza verso un altroClub.
ROMA – PALERMO 1-2. A Roma il Palermo mostra tutto il suo talento e baffa i lupacchiotti al 94’ con Belotti, regalando una preziosa vittoria a Iachini per la su 100esima in serie A. Tutto nasce dall’episodio di Chocev che sbatte sul braccio di Spolli – ne è sicuro l’arbitro Nasca: Vazquez non sbaglia dal dischetto e sblocca al 35’, anche se già in precedenza i rosaneri avevano sfiorato più volte il vantaggio. L’unica occasione giallorossa del primo tempo un tiro di Totti respinto da Gonzalez. Nella ripresa Florenzi alquanto spento e l’ingresso di Iturbe non produce il risultato sperato da Garcia. Ci provano Balzaretti e Pjanic, ma il pareggio del capitano riesce solo all’85’. Troppo tardi e troppo poco contro un immenso Palermo, anche se il gol di Belotti sembrerebbe in dubbio fuori gioco e forse almeno uno dei due rigori reclamati dalla Roma poteva essere concesso. Ma ormai è finita e il secondo posto nonostante i numerosi infortuni si conferma comunque un successo per Garcia.
SAMPDORIA – PARMA 2-2. Solo un pareggio per i blucerchiati nella sfida casalinga con il Parma, ma basta comunque per entrare in Europa, visto che il Genoa non ha ancora la licenza. Tutto si decide nella ripresa date le numerose occasioni sprecate da Eto’o e da Nocerino, nonché il tiro fuori misura di Duncan, nel primo tempo. Sarà quest’ultimo poi su cross, a servire un assist vincente per Romagnoli (54’). Dopo venti minuti la risposta individuale di Palladino, ma dopo ulteriori cinque la rimonta di De Silvestri. Esplode di Gioia il Ferraris, ma ci pensa Varela a contenere la festa, all’88’. Chapeau al Parma.
SASSUOLO – GENOA 3-1. Gli emiliani stravincono sul Genoa grazie alla punta di diamante verdeoro Zaza, autore di un esilarante doppietta (19’ ; 32’) e per poco di una tripletta, se non avesse sbagliato il rigore al 68’. Ottima stagione anche di Berardi, che infatti aveva sbloccato dopo soli quattro minuti dal fischio iniziale. Sul 3-0 il gol di Pavoletti (41’) aveva fatto sperare i rossoblu in una scossa da arrivare nel secondo tempo, ma l’ingenua trattenuta di Izzo su Sansone in volata verso la porta, aveva lasciato i rossoblu in dieci (72’). E dunque standing ovation al Sassuolo, che chiude il campionato posizionandosi dodicesimo.
TORINO – CESENA 5-0. Show casalingo dei granata che infliggono cinque reti al Cesena: Martinez 11’; Maxi Lopez 16’, 71’; Benassi 32’; Moretti 49’. Storditi i romagnoli che pagano aver lasciato enormi spazi in difesa, specie nel primo quarto d’ora e di lì in poi è stato impossibile raddrizzare il match. Peccato però che la straordinaria goleada dell’ultima di campionato non serva ad accedere all’Europa League, in quanto il Toro è superato in classifica dall’Inter.
INTER – EMPOLI 4-3. Nel primo tempo poco o niente su entrambi i fronti, se non la visione degli striscioni contestatori della Curva Nord. Al 49’ è Palacio a sbloccare a porta vuota, quattro minuti dopo il primo gol della doppietta di Icardi. I problemi che hanno afflitto la difesa nerazzurra nell’appena trascorsa stagione sono visibili nelle due reti toscane (Mchedildze 59’; Pucciarelli 62’) che conducono al pareggio. L’Inter però non ci sta e rimedia con Brozovic che calcia fortissimo e insacca nell’angolo (70’), poi il secondo sigillo di Icardi al 77’, ma c’è tempo anche per quello di Michedildze (88’). Si conclude così la serata di San Siro, in cui le emozioni non sono certo mancate. Ma ora l’Inter vuole solo dimenticare e lavorare per migliorare.
ATALANTA – MILAN 1-3. Si rammarica Eddy Reya, dopo aver perso il match casalingo con il Milan, mentre Mr. Inzaghi riacquista fiducia, proprio quando il suo futuro sulla panchina rossonera sembra segnato. Il ritmo di gioco prosegue alquanto lento sino al 17’ quando su colpo di testa il palo di Denis comincia a incalzarlo. Bastano solo quattro minuti e stavolta l’azione fotocopia si concluda perfettamente in rete. Tutt’opera di Baselli, preciso sul cross di Moralez. L’Atalanta però, invece di accelerare, spegne i fari e si accosta per un po’ dando modo ai diavoletti prima di raggiungerla, con Pazzini infallibile dal dischetto,dopo essersi procurato un fallo da Masiello (36’), e poi addirittura superarla, grazie alla facile doppietta di Bonaventura ( 38’; 80’). I gol infatti, sono entrambi segnati a porta vuota. Ed è solo a causa di un capriccioso legno, se il centrocampista di San Severino Marche non realizza il tris.
VERONA – JUVENTUS 2-2. «Degna conclusione di un grande campionato, non meritavamo di perdere», le soddisfatte parole di Mandorlini a fine gara. E come dargli torto, visto che il suo Verona ha saputo fermare la Vecchia Signora. Merito soprattutto di Toni, che si riconferma capocannoniere di questa stagione a pari merito con Icardi. Pericoloso sin dai primi minuti, Toni sfida Buffon senza alcun timore, ma la palla è fuori di un soffio e un po’ di sfortuna sembra perseguitare il gigante buono, che sfiora ancora il bersaglio, stavolta in spaccata. Allora sull’altro fronte ci prova Llorente, ma ci riuscirà solo al 57’. In precedenza i bianconeri avevano gestito male il vantaggio, siglato da Pereyra con uno strepitoso destro a giro sotto l’incrocio (42’). La conseguente ripartenza scaligera era stata fulminante, realizzando il pareggio dopo soli sei minuti, 22esimo gol del re dei bomber, nonostante Luca Toni abbia compiuto lo scorso martedì ben 38 anni. Gli ospiti sono visibilmente distratti dall’ imminente partitona con il Barcellona, come mostra il rigore di Tevez parato da Rafael. È l’88esimo: l’occasione sprecata è punita da J. Gomez con un’ inaspettata rete nel terzo minuto di recupero finale. Dunque match tutt’altro che noioso al Bentegodi.
(Fonte foto Ansa)
Nina Panariello