AVELLINO – Alla sala Bottazzi dell’ISA – CNR i via Roma del capoluogo irpino lunedì 15 giugno si è tenuto il convegno conclusivo del progetto Quinoa Felix.
Il target del progetto è l’introduzione del pseudo-cereale di origine andina Quinoa (Chenopodium Quinoa Willd) in Campania per la produzione di alimenti senza glutine a valenza funzionale ed elevato valore nutrizionale.
Il Progetto è stato realizzato con il finanziamento del FEASR nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Campania – PSR Campania 2007/2013 Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale”.
Il Progetto ha previsto il coordinamento di attività sperimentali lungo tutti i segmenti della filiera produttiva con il coinvolgimento, in sinergica collaborazione, di tre Enti di ricerca (CNR-ISAFoM, Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo di Ercolano; CNR-ISA, Istituto di Scienza dell’Alimentazione di Avellino, UNIMOL-DIAAAA, Università degli Studi del Molise – Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, di Campobasso) di un’azienda primaria (Azienda Agricola Stiscia, di Montecalvo Irpino) e di un’azienda di trasformazione (Casale del Principato, di Prata Di Principato Ultra).
Dopo il saluti del professor Riccardo D’Andria, direttore del CNR-ISAFOM di Ercolano, e dal dottor Antonio Tallarico, funzionario dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, nella presentazione del progetto al banco dei relatori si sono succeduti la dottoressa Antonella Lavini, del CNR-ISAFOM di Ercolano, responsabile scientifico del progetto, il dottor Sergio Spinello, amministratore delegato del Casale del Principato, azienda capofila del progetto, l’avvocato Giuseppe Striscia, titolare dell’omonima azienda agricola.
Per illustrare i risultati ottenuti nel corso delle tre annate di prove tenute in campo e in laboratorio, in rappresentanza dei rispettivi gruppi di ricerca, hanno preso la parola:
- il professor Cataldo Pulvento del CNR-ISAFOM di Ercolano: Caratteristiche agronomiche e tecniche di coltivazione della quinoa negli areali campani;
- la professoressa Maria Cristina Messia, del DIAAA – UNIMOL: Effetti del processo di perlatura degli acheni di quinoa sulle caratteristiche chimiche-nutrizionali di prodotti da forno;
- la dottoressa Tiziana Di Renzo, del CNR-ISA di Avellino: Prodotti da forno a base di farina di quinoa: ottimizzazione dei processi di produzione e verifica dell’idoneità per i celiaci dei prodotti gluten free;
- il dottor Mario Paolo Pellicano, del CNR-ISA di Avellino: Valutazione sensoriale di prodotti da forno a base di farina di quinoa;
- il professor Patrizio Tremonte, del DIAAA-UNIMOL: Le opportunità delle saponine da quinoa;
- la dottoressa Katiuscia Guarino: Le attività di informazione e comunicazione del progetto Quinoafelix.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate al dottor Italo Santangelo, funzionario dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e al professor Raffaele Coppola, professore ordinario di Microbiologia Agraria – Settore Scientifico Disciplinare AGR/16 – presso il Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise, già direttore dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Secondo il professore Coppola il progetto ha rappresentato un’opportunità non trascurabile e per i ricercatori e per gli agricoltori, i quali solo lavorando in sinergia possono arrivare a conseguire i risultati ottenuti. La coltivazione della quinoa, alla luce dei risultati ottenuti, può essere una valida alternativa alle tradizionali coltivazioni delle aree interne. A tal proposito, occorre dire che il buon esito del progetto ha suscitato l’interesse di altri imprenditori agricoli: sono ben 18 i titolari di aziende agricole che si propongono di avviare la produzione di questo pseudo-cereale.
Nel pomeriggio i convegnisti hanno effettuato una visita tecnica ai campi sperimentali di quinoa, ubicati nell’agro di Vitulazio, in provincia di Caserta, realizzati nell’ambito del progetto Quinoafelix.
Presso l’Azienda dell’ISAFoM-CNR, posta nella Piana del Volturno, guidati dal professor Riccardo D’Andria e dal gruppo di ricerca dell’ISAFoM, i visitatori hanno preso contezza dei campi sperimentali di quinoa e appreso notizie riguardo la capacità di adattamento delle sue diverse varietà all’ambiente mediterraneo.
Stanislao Scognamiglio