ERCOLANO (NAPOLI) – Nell’incanto della suggestione notturna il sito archeologico di Herculaneum è tornato a palpitare di vita grazie all’evento inaugurale “La notte di Plinio” di mercoledì 8 luglio alle 21, un percorso tra archeologia, luci, teatro che verrà replicato ogni mercoledì e domenica fino al 13 settembre.
L’evento è realizzato da Scabec (Società Campana Beni Culturali) in collaborazione con la Soprintendenza Speciale archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia. Si svolge nell’ambito di “La Campania di Notte”, uno tra i cinque temi del progetto “Viaggio in Campania. Sulle orme del Grand Tour” teso a valorizzare e a far conoscere i beni artistici, archeologici e storici del territorio e promosso e finanziato dall’Assessorato ai Beni Culturali e al Turismo della Regione Campania.
Tra i partecipanti all’escursione inaugurale Rosanna Romano, direzione Generali Politiche Culturali Regione Campania, Mariapaola Guidobaldi, direttrice degli Scavi di Ercolano e Ciro Bonajuto, sindaco della cittadina vesuviana.
L’archeologo che ha guidato la visita ha trasportato virtualmente il pubblico nel tempo alle poche ore che precedettero la catastrofica eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Fu la più grande tragedia dell’antichità: cancellò la cittadina imprigionandola in una colata lavica di fango bollente, mentre i suoi abitanti furono uccisi dalle nubi ardenti.
Il percorso è iniziato sulla rampa di accesso all’area da cui si può vedere Herculaneum dall’alto. È poi continuato verso la “Casa dello Scheletro”, dove la guida ha illustrato gli antichi fasti. È proseguito ancora verso il “Sacello degli Augustali”, edificio dalle squisite pitture parietali destinato al culto religioso.
Percorrendo il Decumano Massimo i visitatori hanno potuto ammirare l’Augusteum, edificio dalla funzione giudiziaria, amministrativa e di culto dell’imperatore, fino alla “Casa del Salone Nero”, chiamata così per la sala totalmente affrescata in nero, dove sono state rinvenute importanti tavolette cerate. La visita è poi proseguita alla “Casa di Nettuno e Anfitrite”, che prende il nome dal suo omonimo mosaico, alla bottega vicina, alla “Grande Taberna” e alla scala in legno carbonizzato della “Casa della Stoffa”.
Il pubblico è stato dunque condotto ad esplorare la “Casa dei Cervi”, così denominata per le piccole sculture di cervi sbranati da cani poste all’ingresso. L’itinerario è proseguito sulla terrazza dove sorge l’imponente statua di Marco Nonio Balbo, politico e mecenate dell’epoca che fece costruire le Terme Suburbane, eccezionalmente aperte al pubblico per “La notte di Plinio”.
Il percorso è terminato nelle Terme dove l’attore Luca Iervolino, accompagnato da luci e da musiche, ha interpretato Plinio il Giovane. Una recitazione dai toni intensi e drammatici che, sull’ispirazione delle lettere a Tacito, ha ripercorso la memoria dello zio Plinio il Vecchio appassionato scienziato, i suoi insegnamenti, la sua morte.
Infine il drammatico epilogo con la testimonianza viva dell’eruzione sullo sfondo della porta d’accesso ad uno degli ambienti termali che come un’istantanea dell’epoca, conserva la colata di magma che irruppe nell’edificio.
« … Molti innalzavano le mani agli dei, nella maggioranza si formava però la convinzione che ormai gli dei non esistessero più e che quella notte sarebbe stata eterna e l’ultima del mondo». (Seconda lettera di Plinio il Giovane a Tacito)
Tiziana Muselli