SAN GIOVANNI A PIRO (SALERNO) -Nella ridente località Scario del golfo di Policastro venerdì 21 agosto alle 21.30 andrà in scena lo spettacolo “Processo a Medea” nell’ambito di Agòn 2015 “Dal dramma classico alla simulazione processuale”.
Il caso si presenta difficile ed è connotato da un dubbio amletico: la donna è una madre omicida o una moglie tradita? Si rappresenta il dramma di Medea, interpretata da Flora Giannattasio, che viene processata da veri magistrati ed avvocati impegnati ad emettere una sentenza giusta.
Tratto dalla tragedia di Seneca, il processo/spettacolo porta in scena la narratrice, professoressa Anna Rotunno, docente di lettere classiche al Liceo De Sanctis di Salerno, l’accusa, Carmine Olivieri, sostituto procuratore della Repubblica di Salerno, la difesa, l’avvocato Giovanni Sofia. La Corte è composta da Ernesto Lupo, Presidente Emerito della Corte di Cassazione e responsabile giuridico del Quirinale, e dall’avvocato Franco Maldonato, che tra l’altro è assessore alla cultura di San Giovanni a Piro.
Alla conclusione del processo e prima della lettura della sentenza, il giornalista Claudio Coluzzi di “Il Mattino” condurrà un dibattito con gli spettatori che saranno invitati ad esprimere un verdetto parallelo e non vincolante rispetto a quello della corte.
L’evento nasce da una proposta dell’avvocato Giovanni Sofia, responsabile del LA.P.E.C. di Salerno. «Il dramma di Medea è una vicenda antica ma sempre attuale, come ci confermano le cronache di tutti i tempi», ha sottolineato l’avvocato Sofia.
La trama. Medea è figlia di Eeta, re della Colchide, uno dei personaggi più controversi della mitologia greca. Giasone, figlio di Esone re di Iolco in Tessaglia, deve affrontare un’impresa rischiosa per recuperare il vello d’oro su di una nave chiamata Argo, insieme ai suoi uomini, gli Argonauti. Giasone viene aiutato da Medea con le sue arti magiche e riesce a impossessarsi del vello.
Giasone decide quindi di scappare con lei che si è innamorata perdutamente. Eete li insegue con delle navi. Medea allora uccide con la magia suo fratello Absirto, facendolo a pezzi e gettandolo a mare, costringendo così il padre a fermarsi per raccogliere i resti del figlio.
Medea e Giasone si recano poi a Corinto e qui hanno due figli maschi, Fere e Mermero. Ma ben presto Giasone si innamora di Creusa, figlia del re Creonte.
Medea, impazzisce di dolore e, quando capisce che non ha più alcuna possibilità di riconquistare Giasone. Si vendica colpendolo negli affetti: uccide con una magia prima Creusa e poi i suoi stessi figli, per far sì che Giasone soffra e non abbia discendenti.
Lo spettacolo è ad ingresso gratuito.