LAURO DI NOLA (NAPOLI) – Posto su di una rocca protesa sulla vallata, il castello dei principi Lancellotti domina il paese. Vi si accede attraverso l’antica porta monumentale dell’arco di Fellino risalente al sec XVII.
Il capostipite della famiglia fu Rinaldo detto Lancillotto, principe di Capua e figlio naturale di re Ladislao I Durazzo, nel XIV secolo.
Nel 1632 il principe Scipione II Lancellotti di Cimitile acquistò il feudo e il maniero dal principe Camillo II Pignatelli divenendo così signore di Lauro. La famiglia fu feudataria fino al 1806 e ancora oggi conserva la proprietà del castello, tenuto e arredato magnificamente.
La famiglia Lauro Lancellotti annovera nel suo casato grandi figure come magistrati, vescovi, ecclesiastici, giudici , avvocati, notai, uomini d’arme, gentiluomini del papa. Furono grandi dignitari e ufficiali con i Borbone Due Sicilie e dopo il 1860 dei Savoia.
Fu il principe Filippo Massimo Lancellotti che nel 1870 iniziò grandi lavori di restauro del castello di Lauro terminandoli nel 1872. Sistemò tetti, torri, merli, cortili e la cappella con il chiostrino, le vasche e la biblioteca-studio principesco sul modello si quella del Palazzo Lancellotti di piazza Navona a Roma.
Attualmente nella collezione del palazzo di Lauro sono conservati 5mila volumi: classici della letteratura e storia, araldica, diritto ed alcune seicentine e cinquecentine originali tra cui 4 libri mastri del ‘700 e molte lettere dei reali Borbone di Napoli.
I lavori di restauro del castello Lancellotti continuarono fino a tutto il 1920 per opera di Filippo Lancellotti, ascritto al libro d’oro della nobilita sia italiana che vaticana, residente a Roma. I pregiati mobili provenivano in parte dal palazzo di Roma, ma soprattutto da quello di Portici sito in corso Garibaldi, ormai praticamente in rovina e con la facciata che ha subito un crollo.
Il castello di Lauro, ha una sala del biliardo, la sala da pranzo con il grande camino, la sala d’armi, le scuderie con le bellissime carrozze, due camere da letto padronali, camere da letto con bagni per ospiti, le dipidenze per la servitù, compreso il custode e il giardiniere, che per tradizione appartengono alla famiglia laurina dei Rega, loro congiunti.
Il salotto rosso della zona ospiti dal 1943 al 1945 fu sede del Quartier Generale delle truppe inglesi.
Sulla struttura esterna del castello svetta imponente il torrione occidentale accanto ad uno più piccolo. All’interno si aprono due cortili con fontane e vasche, da cui si accede ai bellissimi giardini ben curati dai Rega per conto dei principi, che in alcuni periodi soggiornano nel castello.
Il castello Lancellotti di Lauro è sede di convegni culturali, artistici e storici, mostre e ricevimenti. Il 30 maggio 2014 vi si tenne la tornata d’onore dei Cavalieri Templari di Napoli e di Salerno. Durante la cerimonia un Cavaliere di Malta che era tra gli ospiti intonò in latino l’Inno nazionale italiano.
Non solo il castello ma l’intero paese dal 1946 ospitano “Lumina in Castro”, festa della durata di tre giorni in costume medioevale. Nell’edizione 2015 i festeggiamenti inizieranno venerdì 28 e culmineranno domenica 30 agosto.
Per le strade e nei vicoli l’ultima domenica agostana sfileranno tamburini, archibugieri, alabardieri, picchieri, cavalieri, banditori, damigelle, capitani d’arme, arcieri e balestrieri.
Quest’anno è prevista non solo la teatralizzazione di avvenimenti storici del Rinascimento ma anche la rievocazione dello scontro con i francesi del 30 aprile 1799, a cura della Proloco e del comitato borbonico di Lauro e di Nola. In programma anche una degustazione di pietanze locali del tempo dei Borbone.
Michele Di Iorio