PORTICI (NAPOLI) – Al cenobio francescano di San Pietro d’Alcantara in piazza San Pasquale domenica 4 ottobre ha chiuso i battenti la mostra “Le Cinquecentine e le Seicentine dei Frati del convento del Granatello”.
L’esposizione, inaugurata lo scorso venerdì 2 ha offerto ai visitatori l’opportunità di scoprire un tassello della tradizione culturale espressa nel tempo dai frati francescani a Portici.
Al centro della sala dell’antica biblioteca situata al primo piano del convento dedicato a san Pasquale Baylon sono state visibili alcune tra le più importanti accessioni, ovvero elenchi delle nuove acquisizioni, risalenti al Cinquecento e al Seicento.
La biblioteca dei frati Alcantarini nel tempo ha rappresentato per il territorio il fulcro della cultura, non solo monastica ma anche laica: fu proprio questo convento fu sede della prima scuola porticese
La disponibilità di tomi e volumi riguardanti il francescanesimo, la mariologia e la teologiadalla fondazione del convento sino alla permanenza nello stesso del seminario della Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati Minori, è stata infatti di fondamentale utilità per la formazione dei monaci e degli studiosi.
Il recente restauro che ha riportato la biblioteca all’antico splendore è stato realizzato grazie al finanziamento pubblico. Il recupero delle antiche biblioteche rientra infatti nel più ampio progetto “Biblioteche in mostra”, promosso dell’Associazione Culturale San Bonaventura. Un programma, che si pone la finalità il far conoscere al grande pubblico il patrimonio artistico-culturale conservato nei conventi.
L’inaugurazione è stata preceduta da una tavola rotonda, introdotta e moderata da Carlo Caccavale dell’Associazione San Bonaventura.
Durante il dibattito hanno preso la parola padre Luigi Ortaglio ofm, guardiano del Convento di San Pietro d’Alcantara, padre Eduardo Parlato ofm, delegato provinciale per la Cultura dei Frati Minori di Napoli, e l’ispettore Giuseppe Battaglia, funzionario della Soprintendenza Archivistica della Calabria e della Campania.
A conclusione dell’introduzione, gli intervenuti sono stati accompagnati nella visita dal curatore della mostra, ispettore Giuseppe Battaglia.
Stanislao Scognamiglio