La Serie A, nel momento più difficile, fa squadra. Approvata all’unanimità, durante l’assemblea di Lega svoltasi a Roma, l’offerta da 1,7 miliardi di euro del fondo Cvc-Advent-Fsi per il 10% della media company creata per gestire e commercializzare i diritti televisivi della Serie A.
Una vera e propria rivoluzione, volta al miglioramento e alla crescita del prodotto del massimo campionato italiano. Dal Pino, però, è stato chiaro: “Importantissimo aver raggiunto l’accordo, ma l’intesa ora va conclusa e non c’è ancora un impegno vincolante di alcun tipo”. Soprattutto, di qui alla firma dell’accordo, ci sara’ da stabilire come dividere e in quanto tempo il tesoretto prezioso tra i club, vero nodo e fonte di possibili nuove liti.
La soddisfazione è comunque tanta soprattutto perché l’approvazione all’unanimità era tutt’altro che scontata. E’ arrivata al fotofinish e grazie al lavoro del comitato composto dall’AD della Lega Luigi De Siervo e formato da Agnelli, Fenucci, Fienga, De Laurentiis e Campoccia. Quest’ultimo inserito per dare voce anche alle società contrarie o perplesse (Lazio, Atalanta, Napoli, Udinese e Verona) e convincerle, com’è successo, ad accettare la proposta del fondo. Un lavoro che negli ultimi 35 giorni è stato svolto dal comitato in modo collegiale e che è sfociato con il voto all’unanimità nell’assemblea odierna, svolta in un clima di serenità. “Abbiamo inventato un modello di business, ci abbiamo creduto tutti insieme e siamo arrivati a fare qualcosa di unico, in un contesto molto complicato – ha aggiunto Dal Pino -. Ringrazio tutti i presidenti e i fondi di private equity che credono nella nostra industria e sono disposti a investire 1 miliardo e 700 milioni”. Offerta definitiva che, solo nella notte di trattative antecedente all’assemblea, è cresciuta di 50 milioni con Cvc-Advent-Fsi che inizialmente avevano messo sul piatto 1 miliardo e 650 milioni.
Insomma, un primo passo anche per provare a uscire da una situazione pandemica che sta uccidendo il calcio è stato fatto. Ora le prossime assemblee serviranno per decidere come distribuire le risorse e che tipo di governance creare. Ai fondi la dovrebbe andare il 50% della rappresentanza in Consiglio oltre all’amministratore delegato: tra le indiscrezioni è possibile che sia uno tra Tebas, Scudamore Mockrigde, ai quali non è escluso che venga aggiunto l’attuale AD della Lega.